Estate 2023 | La previsione degli esperti preoccupa: le temperature raggiungeranno un nuovo record

Un nuovo cambio delle temperature previsto dagli esperti – newsecologia.it

Appena terminate le vacanze di Natale, pare insolito parlare di temperature estive. Se lo si fa c’è una ragione, ed essa è riconducibile al nuovo record che le temperature raggiungeranno la prossima estate. 

Già riscontrato il nuovo record e gli esperti lanciano il relativo monito per la stagione estiva. Parliamo del fatto che l’estate 2023 potrebbe essere, con molte probabilità, la stagione fra le più calde della storia.

Ancor più calda rispetto alla stagione estiva 2022, per il relazionarsi del fenomenoLa Niña“. Già quantificato il livello d’innalzamento medio delle temperature rispetto alla scorsa estate. Ma scopriamo di più in merito.

Quale estate ci aspetta?

Gli esperti sono già in grado di determinare che tipo di estate ci aspetta. Abbiamo già accennato ad un record in termini di stagione calda. Per quel che attiene La Niña, essa fa parte di un fenomeno climatico che si verifica nell’Oceano Pacifico Meridionale. Le relative influenze, sul piano meterologico vanno molto al di là di quelle aree medesime.

Ne conseguono infatti cambiamenti di temperatura nell’oceano e altresì a livello atmosferico. Se le acque dell’Oceano Pacifico meridionale si raffreddano e si riscaldano, in base ad un andamento ciclico, di cui una fase dura 5 anni (in media), contribuiscono fortemente alla generazione di monsoni e uragani.

Il fenomeno, da ultimo, ha esercitato un effetto “rinfrescante”. La Niña ha dunque attutito e posto un rallentamento al riscaldamento globale in atto. Il che è positivo, anche se in determinate zone ha fatto sì da apportare inondazioni e in altre, contrariamente, siccità. Il fatto è che per la prossima estate, data la temporaneità del fenomeno, con tutta probabilità può non verificarsi.

Ci aspetta un’estate a stretto contatto col ventilatore? – newsecologia.it

Previsioni per l’estate 2023

Non disponendo così di un effetto a contrasto del riscaldamento globale, il rischio è che si abbia un’estate davvero bollente. Previsto l’aumento in media di 1,2 gradi in più rispetto alla scorsa estate che già, a suo modo, si è rivelata da record. La Niña ha una durata di tre anni nella fase attuale, ed è agli sgoccioli. Si prevede che finisca già tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.

Si prevede altresì che la fase “di neutralità” dell’Oceano Pacifico duri da lì fino ad aprile. La questione della neutralità potrebbe poi spingersi oltre, addivenendo ad una fase di riscaldamento. La fase opposta a quella de La Niña è quella de El Niño, fase di riscaldamento che nel 2016 ha fatto registrare un record di temperature afose, e che non ha mancato di dispiegare i propri effetti anche fra il 2018 e il 2019.

Tale fase potrebbe, in base le previsioni, avviarsi già dalla metà di quest’anno, dando il via ad un vero e proprio nuovo record. Certo, da un lato se La Niña favorisce la formazione degli uragani, El Niño riporta effetti opposti, con la riduzione degli stessi fenomeni. Ad esserne interessata è principalmente la zona sud-est degli Stati Uniti d’America.