Bonus e non, cosa cambia per gli italiani in questo inizio anno 2023

Facciamo chiarezza e scopriamo tutte le misure previste per questo 2023: alcune sono state eliminate, altre cambiate!

Finalmente il 2023 è arrivato e con lui abbiamo una serie di cambiamenti in fatto di bonus e agevolazioni dedicati ai cittadini. Alcune misure sono state rimosse, altre mutate, facciamo chiarezza e scopriamo cosa ci aspetta quest’anno.

Bonus e non, cosa cambia per gli italiani in questo inizio anno 2023 (1)
(Fonte: iStock)

Dalle bollette, alle pensioni, le novità da conoscere sono dense ed è opportuno cercare di una panoramica che ci permetterà di avere una visione complessiva sulle misure di questo 2023.

Bonus del 2023: revisioni e novità, scopriamo cosa ci aspetta

Non sono poche quelle agevolazioni che sono state cambiate, alcune hanno visto delle vere e proprie strette, altre dei cambiamenti, impariamole a conoscere.

  • Autostrade: è disposto un aumento pari al 2% per i pedaggi di Autostrade per l’Italia. Nel mese di luglio verrà disposto una seconda maggiorazione pari al 1,34%.Sono fermi i rincari per alcune concessionarie, questo perchè non è stato compilato il piano economico finanziario. La concessione è scaduta o sono disposte concessioni regionali. 
  • Bollette: nel primo trimestre del 2023 è previsto un azzeramento di quegli oneri sistema. È stato disposto un rafforzamento inoltre, per il bonus sociale, l’Isee per accedervi arriva a 15.000 euro. I crediti per le imprese arrivano ad un credito di imposta del 45% per energivore e gasivore, mentre c’è il 35% per le attività commerciali. Attraverso il Milleproroghe, si prefigura nuovamente l’occasione di vedere aumentare le bollette, nelle scadenze dei contratti.
  • Benzina: è rimosso lo sconto per i carburanti a partire dal primo di questo mese. L’esecutivo ha deciso di non prorogare la misura che prevedeva lo sgravo di 18 cent. su benzina e gasolio.
  • Beni alimentari: è disposto un fondo di 500 milioni per supportare l’acquisto di beni alimentari di prima necessità. È stabilito per quei richiedenti che abbiamo un Isee che non superi i 15mila euro annui.
  • Bonus 18: cambia la misura per i giovani 18 enni, l’App18 rimarrà solo per chi ha raggiunto 18 anni nel 2022. La misura dei 500 euro sarà circoscritta ai maggiorenni che hanno un nucleo familiare con Isee sotto i 35mila euro – misura che scatterà nel 2024 -. Oltre a chi compie entro l’anno 19 anni e si diploma con 100 centesimi.
  • Cuneo fiscale: coloro che assumono stabilmente donne svantaggiate, cittadini under 36 e chi si avvale del reddito di cittadinanza, vedranno degli esoneri per quanto riguarda i contributi. Si parla di esoneri sommari che arrivano fino a 8mila euro. Per tutti i redditi che arrivano a 35mila euro si riconferma il taglio del cuneo fiscale del 2%. Aumenta al 3% per coloro che arrivano a 25mila euro.
  • Superbonus: si abbassa al 90%, per i condomini rimane al 110% sotto presentazione di Cila fino al 31 dicembre e con delibera dell’assemblea entro il 18 novembre. Rimane la misura per mobili ed elettrodomestici.
  • Figli e congedi: è rafforzata la misura per i primi figli, per i nuclei numerosi si ha una maggiorazione fino a 150 euro. Il congedo parentale arriva all’80% per un mese in più fino al raggiungimento dei 6 anni.
  • Flat Tax: sale al 15% sale per chi ha un reddito fino a 85.000 euro. È disposta anche una tipologia per gli autonomi anche un’altra tipologia disposta ad aumentare fino a 40.000 euro il reddito, a differenza degli anni scorsi.
  • Iva: scende al 5% sugli assorbenti e prodotti per i bambini. È al 5% per gas metano usato per usi civili e industriali, per le forniture di teleriscaldamento. Un abbassamento fino 10% sarà sul pellet. 
  • Lavoro da remoto: la modalità smartworking è prorogata fino al 31 marzo per i lavoratori fragili. Ma rimane questa modalità anche con accordi sottoscritti.
  • POS e contanti: il limite alle banconote cartacee sale a 5mila euro. Per i commercianti rimane l’obbligo di avere il Pos e accettare pagamenti con la moneta elettronica.
  • Pensioni Opzione Donna e Quota 103: per le donne l’anticipo arriva a 60 anni, si rifanno al 1anno per figlio, considerando un massimo di 2; è per 3 categorie svantaggiate. Per quanto riguarda Quota 103 si potrà andare in pensione con 62 anni d’età e 41 anni di contributi. La rivalutazione degli assegni sarà del 100% fino a 4 volte il minimo. Mentre dall’80 all’85% per quelli tra 4 e 5 volte. Le pensioni minime arrivano a 600 euro per chi ha più di 75 anni. 
  • Reddito di cittadinanza: coloro che rientrano nella categoria degli occupabili riceveranno l’assegno per 7 mesi, al primo rifiuto di offerta decade. La percentuale del Reddito di cittadinanza per l’affitto sarà versata direttamente ai proprietari.