Lampadine: quali influiscono di meno sulla bolletta

Su quali lampadine puntare per qualità e risparmio? – newssalute.it

Nel momento in cui si discorre di risparmio energetico, l’illuminazione è senz’altro la tematica che viene per prima in risalto. Ci si porrà dunque il problema di quali lampadine acquistare. Vediamo come ciò si riflette sui consumi. 

Una lampadina consuma in equivalenza ai watt necessari per attivarla. Quale tipo conviene tenere in casa? Sempre, chiaramente in un’ottica di risparmio.

Al riguardo, sono diversi i fattori da considerare. Premesso che le lampadine a incandescenza hanno un consumo veramente elevato, e sono attualmente superate sul piano tecnologico, non ché fuori commercio, su quali modelli ci baseremo?

La scelta delle lampadine

Saper scegliere fra i tipi di lampadine senza rinunciare alla qualità è importante – newsecologia.it

In questa guida considereremo la lampadina alogena, fluorescente, a LED, e, per confronto, quella a incandescenza. Basti pensare che quest’ultima, se assumiamo come esempio un modello da 60 watt, riporta un consumo annuo di 175,20 KWh, a fronte di una pari efficienza, in termini di lumen per le altre lampadine. Il consumo ammonta a 40,9 KWh su base annua per un’alogena da 122,60 watt, e a 40,9 KWh per una fluorescente da 14 watt.

Infine, a 35 KWh all’anno per una lampadina LED da 12 watt. Tutte le comparazioni effettuate si basano sull’uguale efficienza. Certo, il risparmio è da commisurare con le caratteristiche proprie e specifiche dell’illuminazione, con gli effetti di essa. A tale scopo, la lampadina alogena ha pregi quali le dimensioni contenute, alta resa cromatica. Dispone inoltre di una riaccensione immediata.

Paga comunque un certo gap di efficienza rispetto alla lampadina fluorescente e quella a LED, inoltre si rivela fragile, ed emette molto calore. Necessita di un trasformatore se la lampadina è a bassa tensione. In merito poi alla lampadina fluorescente, essa è molto efficiente. Ha una lunga durata e il calore sviluppato è davvero poco.

Molto usata per l’illuminazione degli ambienti, interni o esterni che siano, con continuità e senza accensioni e spegnimenti frequenti. Usate così, riducono fino al 70% i consumi, rispetto alla lampadina a incandescenza. Si tratta di lampadine al neon, lineari o circolari, che non possono essere collegate direttamente ala rete, ma con l’interposizione di un reattore, e, per talune fattispecie, di uno starter. In caso di rottura si possono rivelare potenzialmente pericolose per l’uomo o l’ambiente.

Il top per l’efficienza è sempre detenuto dalle lampadine a LED. Il risparmio è del 20% rispetto alle fluorescenti, e di ben l’80% con riferimento alle alogene. La durata è di 50.000 ore circa, senza emettere raggi ultravioletti o infrarossi, senza quindi apportare dei danni a mobili o tessuti, e anche senza attirare insetti. Contengono polvere di silicio al posto del gas, come per altre lampadine a basso consumo, e non si rivelano pericolose in caso di rottura.