AGEVOLAZIONI A FONDO PERDUTO PER LE DONNE, COME RICHIEDERLE

Molto interessanti le opportunità per le donne che vogliono inaugurare il proprio business – newsecologia.it

In campo le nuove agevolazioni a fondo perduto per le donne. In questa guida vedremo in cosa consistono più nel dettaglio e come fare per avanzare la propria candidatura per l’accesso ai fondi. 

Si tratta, in particolare, di fondi concessi allo sviluppo delle imprese a partecipazione femminile. Per chi non riesce a reperire i finanziamenti, troverà in aiuto vari tipi di sovvenzioni, tra cui i predetti contributi a fondo perduto.

Lo Stato dunque non intende far venir meno alle donne interessate all’avvio di un’attività imprenditoriale, i fondi necessari per avviarla e per tale via mettersi in proprio. La ratio del provvedimento parte da una situazione, attinente al mercato occupazionale, che si rivela incerta specialmente per le donne, che in determinati casi sono anche meno retribuite.

I provvedimenti usufruibili dalle donne che desiderano mettersi in proprio

Agevolazioni a fondo perduto per le donne aspiranti imprenditrici, conosciamo meglio i dettagli – newsecologia.it

Per tutte le donne che desiderino mettersi in proprio, in qualità d’imprenditrici, vi sono alcune interessanti iniziative a livello statale, che presuppongono altresì l’erogazione di contributi a fondo perduto.  Oltre all’accesso al Fondo di Garanzia, sezione dedicata alle imprese a partecipazione femminile, la quale contempla la copertura delle garanzie inerenti al prestito, laddove manchino tali risorse, abbiamo altre due iniziative.

Sono esattamente queste ultime a garantire, almeno in parte, l’accesso a contributi a fondo perduto, il che le rende particolarmente appetibili. Parliamo di “ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero” e “Smart&Start Italia“. Il primo prevede un finanziamento a tasso zero, quindi molto agevolato, con un piano di restituzione in 10 anni, e che prevede altresì una quota a fondo perduto.

La quota è del 20% sulle spese finanziate in materia di locali, materiale, attrezzature, impianti, programmi informatici, servizi ICT (Tecnologie della Comunicazione), e anche spese su brevetti e licenze d’uso. Fra prestito e fondo perduto, si prevede l’erogazione di un importo che può arrivare all’erogazione del 90% di tutte le spese previste.

L’altra concessione è l’iniziativa Smart&Start, con apposita previsione rivolta alle donne aspiranti imprenditrici che potranno richiedere i fondi per la creazione di una start-up. La quota di finanziamento più il fondo perduto arriva in tal caso all’80%. Ma da elevare al 90 per le donne che intendano costituire in società una start-up, o in alternativa aspiranti imprenditori under 35.

O ancora, che preveda la presenza di almeno un esperto con titolo di dottorato di ricerca o equipollente. Per il resto, il finanziamento può essere previsto per persone giuridiche idonee costituite da non oltre 60 mesi, ma sempre nella misura dell’80%. In definitiva le donne interessate potranno accedervi prima ancora di costituire un’impresa, ma manifestando l’intenzione di costituirla sulla base di un progetto specifico.

Questi dovrà detenere alto valore a livello tecnologico e/o innovativo. Oppure operare nel campo di economia digitale, intelligenza artificiale, blockchain, internet of things (connessione a internet di determinati oggetti utili di uso quotidiano). Vale anche, in alternativa, lo sfruttamento economico dei risultati di ricerca pubblica e privata.