Olio di palma in crescita: sempre più foreste a rischio

epa03436918 The orangutan A-Me (C), 26, is seen with her children, a newborn (L) and another of five years (R), at the zoo of Guadalajara, Mexico, 17 October 2012. A-Me and her children are Borneo orangutans and an endangered species. EPA/ULISES RUIZ BASURTO

La produzione di olio di palma si sta espandendo a macchia di leopardo. Fino a poco tempo fa era il Sud-est asiatico la regione terrestre maggiormente interessata dall’estrazione di quest’olio, ma a quanto si evince dalle analisi della Duke University, l’olio di palma è ormai entrato a far parte anche delle regioni tropicali americane e africane.

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Con l’aumentare della produzione di olio di palma, le foreste e le specie animali sono sempre più a rischio. Le aree più minacciate si troverebbero in Africa e in Sudamerica, dove oltre il 30% delle foreste non risulta protetto perché occupa dei terreni che potrebbero essere convertiti in piantagioni per l’olio di palma. Lo studio evidenzia come questa continua propagazione delle palme da olio rappresenta «una perdita enorme per la biodiversità» e «contribuisce all’aumento delle emissioni da gas serra». Le prime avvisaglie, del resto, si stanno già verificando: in Indonesia, Ecuador e Perù ci sono state intere aree rimaste vittima della deforestazione.

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Con l’utilizzo combinato di Google Earth e del satellite Landsat, gli scienziati sono venuti a capo di una situazione drammatica. La deforestazione selvaggia che sta continuando ad avere la meglio nonostante il proliferare delle campagne di sensibilizzazione che mirano a sfavorire il consumo di prodotti con olio di palma.

Francesco Giubilini