Come curare l’orchidea

Come curare l’orchidea? Le orchidee rappresentano fiori decorativi per antonomasia, eleganti e delicate, che richiedono una cura impegnativa in casa ma non complicata. Con i giusti accorgimenti infatti, è possibile imparare a coltivarle per una cura da “Pollice verde” ad hoc.

La scelta della giusta orchidea

Non solo ortensie da coltivare in giardino o altri fiori. La flora offre una vasta gamma di specie di orchidee, tra cui alcune molto più semplici di altre da coltivare in casa. C’è ad esempio la Phalaenopsis, che si caratterizza per i lunghi steli ricolmi di fiori. Si tratta di quella specie in grado di rimanere in fiore per svariati mesi se la pianta viene posizionata nel punto giusto della casa. O ancora, abbiamo il Dendrobium, che porta eleganti fiori bianchi o color lavanda.

A questo punto dobbiamo prendere in considerazione la questione del clima. Di norma infatti, si tratta di fiori che cercano temperature calde e miti, hanno bisogno di luce non diretta, nonché di una buona dose di umidità nell’aria. Per cui di solito si dovrebbe posizionare l’orchidea vicino la finestra, purché il sole filtri attraverso una tenda.

Cura delle orchidee: la fase dell’innaffiatura

Come curare l’orchidea, quindi? Abbiamo detto per sommi capi quanto occorre di base ad una piantina di orchidee per crescere bene in casa. Ma sostanzialmente, circa la quantità di acqua, come bisogna comportarsi?

Annaffiare l’orchidea infatti non è particolarmente difficile: bisogna sapere infatti che le radici hanno le loro tempistiche per assorbire l’acqua, quindi non occorre innaffiarle frequentemente. Per capire se bisogna prendere l’innaffiatoio si deve in primis soppesare il vaso: qualora lo sentissimo leggero vuol dire che manca acqua (in caso contrario lasciano stare).

Un altro elemento che indica la mancanza o l’abbondanza di umidità è il colore delle radici. Queste ultime infatti hanno un colore verde argento quando non sono bagnate. Viceversa, se sono di colore verde scuro possiamo attendere ancora qualche giorno.

Quanto appena detto vale in quanto stiamo parlando di piante epifite, cioè le cui radici devono essere sì bagnate con abbondanza, ma devono anche avere il loro tempo di assorbire l’acqua. Ci sono infatti in natura alcune orchidee che vivono attaccate agli alberi e che si nutrono dell’acqua della pioggia, ma al contempo riescono ad asciugarsi (senza marcire) grazie ai movimenti del vento.

Ecco dunque che onde evitare che la pianta marcisca, per innaffiare bene l’orchidea possiamo immergere il vaso in una bacinella e tenerla qualche minuto qui. Il tutto facendo sempre la massima attenzione che il fusto e le foglie non entrino in diretto contatto con l’acqua.

Il momento ideale per nutrire l’orchidea è la mattina, affinché la pianta abbia il tempo sufficiente di far evaporare l’acqua prima che cali la notte, quando la temperatura è cosi bassa da rendere più facile il marciume.

Orchidea: come curarla

Come curare le orchidee? Importante per la cura delle orchidee è anche l’attenzione alle foglie. Durante le giornate estive molto calde quindi, bisognerebbe dare alle foglie la giusta attenzione, in particolare sulla base inferiore. Questo è vero, ma il tutto facendo attenzione che nel sottovaso non resti acqua, altrimenti le foglie vengono compromesse.

Quando arriva la fase di crescita vegetativa è importante che la pianta venga fertilizzata, usando un prodotto mirato per le orchidee. Ogni flacone va versato nel terriccio ogni due settimane. Inoltre una volta ogni mese si consiglia di mettere il vaso sotto il rubinetto con acqua tiepida facendo scorrere l’acqua per 5 minuti. In questo modo l’orchidea viene liberata di tutti i sali in eccesso accumulati dal substrato a causa del fertilizzante e non assorbiti in tempo dalla pianta.

Si tratta di fasi di cura molto facili e che richiedono poco tempo. Motivo per cui in molti apprezzano le orchidee, dal momento che sottoporla ad un flusso continuo di getto d’acqua, crea bollicine d’aria che rendono vitali radici e foglie.