Vestiti Tossici, sai cosa indossi? Occhio al prezzo

Le proteste delle associazioni contro il fast fashion e le sostanze tossiche nei vestiti
Le proteste delle associazioni contro il fast fashion e le sostanze tossiche nei vestiti-newsecologia.it

Una rinnovata attenzione alla qualità del guardaroba, conoscere veramente cosa si indossa nel rispetto dell’ambiente e della propria salute.

La questione ambientale e la consapevolezza di vivere in modo più sostenibile e salutare riguarda molti aspetti della vita quotidiana, dall’alimentazione, alla mobilità, alle azioni anti spreco e anche il guardaroba. Ebbene sì, la scelta degli abiti e dei vestiti da acquistare ha molto a che fare con l’ambiente e con la salute.

L’idea di moda sostenibile è legata a moltissimi aspetti, per esempio quelli del ciclo produttivo delle aziende: il cosiddetto sistema del fast fashion, della moda veloce, quella che produce abbigliamento in massa a prezzi bassissimi, porta con sé i segni della scarsa qualità, del lavoro sottopagato, dell’inquinamento e anche della bassa qualità dei tessuti. 

Ormai sempre più aziende del settore abbigliamento stanno cercando di porre l’attenzione sulla ricerca di un modo più sostenibile di fare, di produrre, ma anche sull’uso di materiali eco-sostenibili, tessuti ecologici, che non procurano danni né all’ambiente né a chi li indossa.

Il fast fashion low cost, la moda a basso costo con poca attenzione all’eco sostenibilità e alla salute

Ma come si riconosce l’abbigliamento realizzato con tessuti e materiali dannosi, tossici per l’ambiente e per l’uomo? Innanzitutto come abbiamo visto, evitare la moda eccessivamente low cost per quel che si può, esiste sempre il vintage e il second-hand per risparmiare qualcosina. Scegliere in made in Italy o il made in Europa è sempre un’ottima scelta, perché le aziende devono rispettare obbligatoriamente alcuni requisiti, la normativa REACH.

Imparare a leggere l’etichetta è poi fondamentale, proprio come si fa con il cibo. Approfondire la conoscenza del brand che si acquista, le informazioni sulle sue produzioni e l’eventuale presenza di certificazioni tessili. Inoltre bisogna tener conto che quella che è una norma sulla produzione tessile in un Stato non lo è necessariamente in un altro.

La produzione dei tessuti nell'industria dell'abbigliamento, non tutti hanno le stesse regole
La produzione dei tessuti nell’industria dell’abbigliamento, non tutti hanno le stesse regole-newsecologia.it

Le sostanze tossiche dei tessuti, le più note

Ecco alcune di quelle che possono essere le sostanze tossiche presenti nei vestiti e nei tessuti, naturalmente queste vanno ricercate con complicate e costose analisi chimiche eco-tossicologiche. Gli Achilfenoli etossilati o APEO, tensioattivi ionici in uso fino al 2007, regolamentati solo in Europa, particolarmente inquinanti per le acque. Le ammine aromatiche derivate da azo-coloranti, cancerogene, vietate in Europa dagli anni 90.

Clorofenoli, si tratta di bioacidi e pesticidi, per questo spesso si trovano in fibre naturali, a volte sono i rifiuti di alcuni coloranti. I metalli pesanti rappresentano un altro tipo di contaminante. I ftalati, utilizzati come plastificanti e alcuni sono mutageni. E ancora dimetilfumarato, un antimuffa per conservare le fibre naturali, molto allergizzante. Così come i coloranti di vario tipo, allergenici e cancerogeni e la formaldeide, un battericida molto conosciuto che viene usato nella produzione e per garantire una stabilità del tessuto dopo il lavaggio.