Allarme Contratti Telefonici: un ‘sì’ non basta, puoi denunciarli

Allarme Contratti Telefonici_ un 'sì' non basta, puoi denunciarli
La truffa più famosa del web chiariamo sulla sua effettiva efficacia (Fonte: iStock)

Veramente basta un “sì” per cadere nella truffa del contratto telefonico? Scopriamo la verità e come stanno davvero le cose.

Tutti conoscono come la Truffa del Sì, sono anni che online questo genere di raggiro viene discusso. Per i pochi che non lo dovessero conoscere è quel tipo di truffa che si basa sulla chiamata da parte di un call center – di solito i numeri sono sempre differenti – e l’operatore cerca di persuaderti nell’accettare un cambio di piano tariffario telefonico, ma anche un semplice aggiornamento del piano luce, gas oppure internet.

Questo raggiro è chiamato in questo modo perché basterebbe rispondere in modo affermativo ad una domanda da parte dell’operatore, tipo la domanda sull’esattezza di nome e cognome, per rendere possibile una registrazione che poi verrà usata decontestualizzata e usata per certificare il consenso al cambio del piano tariffario.

Quindi, stando a questa truffa dovremmo evitare di rispondere in modo affermativo in assoluto onde evitare eventuali registrazioni: ma questo iter è  reale o è una diceria?

Basta davvero un Sì per essere truffati?

Tendenzialmente qualora vi contatti un numero sconosciuto non può farvi sottoscrivere un contratto legale solo con la voce. Quindi dire sì al telefono fortunatamente non basta per innescare questa dinamica.

Qualora non sia così, invece è probabilmente è perché siete caduti in una truffa telefonica. Questa notizia online al tempo e continua a farlo anche oggi crea una sorta di sconcerto. Ma stando alla piattaforma bufale.net è evidente che non è reale, infatti tramite un’analisi pubblicata si è rilevata una bufala. Ma scopriamo cosa dice la legge per farci un’idea completa.

Truffa telefoniche - Fonte AdobeStock
Truffa telefoniche- Fonte AdobeStock

La legge cosa dice sul consenso a voce nei contratti

Sulla questione, c’è una nota direttiva consumatori, conosciuta come d.lgs. n.21 del 21 febbraio 2014. che dichiara quanto segue.

Il consenso a voce nei contratti può essere effettuato usando esclusivamente la forma scritta, quindi con un documento elettronico oppure cartaceo con la relativa firma. Quindi non c’è la possibilità di stipulare contratti telefonici solamente con il consenso a voce.

Tendenzialmente considerando le segnalazioni fatte, i contatti da parte di call center dicevano di essere della TIM, Vodafone, Wind e Tre. Detto questo, non si esclude che si possano usare tecniche di vendita subdole per indurvi a firmare contratti, spingendo sul beneficio del costo o altro. Inoltre è sempre opportuno fare molta attenzione a come rispondere a questi operatori ma non disperiamo perché fortunatamente c’è una legge che ci tutela.