Olio di frittura, ogni volta commetti un errore pericolosissimo: smettila di farlo subito

Qual è l’errore spesso commesso con l’olio di frittura? – newsecologia.it

C’è un errore che spesso viene sottovalutato, e viene commesso spesso per l’olio di frittura. 

L’errore in questione non attiene alla fase dell’utilizzo, bensì a quella successiva. Si tratta in particolare del suo smaltimento. Una volta aver utilizzato l’olio per friggere patatine o altre deliziose pietanze, dove buttare l’olio usato?

È questo l’interrogativo che ci poniamo, poiché sempre in molti finiscono col gettarlo nel lavello della cucina, arrecando per tale via dei danni all’ambiente. Stessa cosa accade qualora si opti per lo scarico del wc.

Il corretto smaltimento dell’olio di frittura

L’olio che non viene smaltito correttamente, forma in massa un fenomeno ambientale negativo da non sottovalutare. Non è un caso che l’olio esausto sia accomunato nella categoria dei rifiuti urbani pericolosi (indicati con l’acronimo RUP). Per rendere conto della sua portata inquinante, esso non è biodegradabile e con un kg di esso si inquina una distesa di 1000 metri quadri d’acqua.

L’olio buttato liberamente in un lavandino o in uno scarico, perviene alle falde acquifere, con la conseguenza di rendere l’acqua non potabile. L’acqua così contaminata ha dei costi di depurazione altissimi, ove la depurazione venga attuata, pari ad 1 euro circa per litro. Tenendo conto delle dimensioni del fenomeno, laddove vi sono ancora troppe famiglie che presentano quest’abitudine, si capirà di come la situazione non sia sotto controllo.

Ciò specialmente laddove non in molte parti la depurazione non viene effettuata. Del resto, visto il livello di costo, assicurare una copertura di rete al 100% è davvero un’impresa ardua. Oltretutto, smaltire in maniera tanto frettolosa e impropria, l’olio esausto di frittura, è anche un’operazione contraria alla legge.

Olio di frittura
Gettare l’olio usato per la frittura nel lavandino crea grosse problematiche, ed è contrario alla legge – newsecologia.it

Come e dove conferire correttamente l’olio esausto

L’olio raccolto e smaltito adeguatamente, oltre a corrispondere ad un danno ambientale evitato, si rivela altresì una risorsa preziosa. Vi sono infatti le apposite aziende adibite al recupero degli oli usati. Dopo aver effettuato determinati trattamenti su questi ultimi, essi risulteranno rigenerati e pronti ad essere riutilizzati. Tra gli usi, la produzione del distaccante per uso edile, ma anche creme cosmetiche, sapone, lubrificanti, candele.

Ma questo solamente con il 10% di prodotto. Il rimanente 90% è riusato nella produzione di biocombustibile, in gradi di sostituire i biocarburanti di origine fossile. La conseguenza è nella riduzione nelle emissioni di CO2, altra questione di sostenibilità preminente per l’intero pianeta. Cambiare abitudini non apporterà solamente benefici all’ambiente, ma si eviterà altresì di generare intasamento per le tubature.

Una volta fatto raffreddare l’olio esausto, raccogliamolo in un contenitore e consegniamolo in un centro autorizzato di smaltimento. Solitamente è un’isola ecologica comunale. Sono poi sempre di più le stazioni di rifornimento e i supermercati con punti di ritiro gratuiti.