Pensioni, rivoluzione Opzione Donna: ora ci vanno tutte

Pensioni, rivoluzione Opzione Donna_ ora ci vanno tutte
Forse arriverà una nuova disposizione per le pensioni femminili.
(Fonte: iStock)

Arriva una proposta di governo per le pensioni: scopriamo di cosa si tratta!

Il governo sta valutando la possibilità di aumentare il periodo dei quattro mesi di anticipo per le pensioni, considerando ogni figlio!

Questa disposizione era stata già considerata dalla riforma Dini, quest’ultima comprendeva solo coloro che avevano un contributo pieno, invece quello che si sta valutando sarebbe per tutte le pensioni per le donne.

Questa notizia è stata fornita direttamente dai sindacati proprio alla conclusione dell’incontro al ministero del Lavoro, ma scopriamo cosa ci è dato sapere!

Ipotesi pensioni per le donne: cosa potrebbe succedere

Quello che sappiamo è che questa nuova disposizione prevede quattro mesi di anticipo, periodo che a livello economico sarebbe pari a 700 milioni di spesa in aggiunta. È stato spiegato che a tal proposito si stanno facendo valutazioni tra professionisti del Lavoro e Mef.

Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, a tal proposito ha dichiarato che l’esecutivo ha di fatto messo sul tavolo un primo passo per rivedere la norma su Opzione donna. Tuttavia, nonostante questa prima intenzione non sono arrivate spiegazioni circa la natura di questa variazione: se si limiterebbe ad una modifica o ad un procedimento di ripristino dell’ultima forma della Legge di Bilancio.

Pensioni, rivoluzione Opzione Donna_ ora ci vanno tutte
Forse arriverà una nuova disposizione per le pensioni femminili.

Opzione donna: il primo passo per un’eventuale revisione

Pierpaolo Bombardieri ha aggiunto che l’esecutivo si è adoperato per modificare la norma vigente e fornire le informazioni quanto prima, parrebbe questione di ore. Tuttavia già in questi giorni sono attivi dei confronti proprio tra tra ministero del Lavoro e Mef.

Di fatto i sindacati sono in attesa per qualche chiarimento in più, il segretario comunque sottolinea che qualora siano fornite delle risposte rispetto le richieste fatte potranno dirsi soddisfatti. Chiude ponendo l’importanza sul passaggio fondamentale che le dichiarazioni diventino fatti concreti. Al momento chiarisce che non ci sono in programma appuntamenti confermati.

Rimanendo in tema pensioni, intanto c’è aria di rivalutazioni, l’Inps a tal proposito ha disposto una circolare. Il tema è l’assegno del mese di marzo, mese in cui saranno versati gli arretrati. L’Istituto infatti ricorda che chi possiede una pensione più alta di 2.101,52 euro potrà avere un trattamento previdenziale considerando anche l’inflazione.

Rivalutazione avvenuta già nel mese di gennaio, a questa specifica categoria sarà versato un assegno maggiorato del 7,3%. È bene sapere che le percentuali di rivalutazione si abbassano con l’aumento della pensione, arrivando al 32% di rivalutazione per le pensioni che superano 10 volte il minimo, quindi 5.253,81 euro al mese.