Farina di grillo sulle nostre tavole, il via libera è arrivato: ecco in quali alimenti puoi trovarla

Farina di grillo: in quali alimenti la si potrà trovare? – newsecologia.it

La farina di grillo ha avuto il suo via libera. Ora vi è un interrogativo al quale trovare una risposta: in quali alimenti la troveremo? 

Con un regolamento Ue è arrivato il via libera all’utilizzo di farina di grillo per realizzare alcuni dei nostri alimenti. Si tratta quindi di un atto che dispiega già la sua immediata efficacia sull’intero territorio dell’unione. Ma dove si troverà, o meglio, si potrà trovare la farina di grillo?

Molto meglio esserne informati così da saperlo per tempo. Ovverosia prima di acquistare della merce che non ci si aspetti possa contenere il suddetto ingrediente.

Il regolamento Ue, la farina di grillo e i relativi alimenti

Sebbene in Italia non siano mancate le polemiche, a partire dallo scorso 24 gennaio la farina di grillo è stata riconosciuta ad uso alimentare legittimo. Ciò vale su tutto il territorio dell’Ue, dunque anche in Italia. In quali alimenti ci si deve aspettare sia contenuta?

La farina viene prodotta dal grillo domestico, che viene prima parzialmente sgrassato. La si potrà trovare in parte della composizione di prodotti che vengono acquistati quotidianamente quali pane, biscotti, cracker, e molto altro ancora. Nel testo del regolamento sono contemplate altresì le quantità, che per ora fanno sì che i prodotti suddetti non si possano qualificare come propriamente “a base” di farina di grillo.

Per intenderci, la composizione può prevedere un quantitativo limitato in grammi di farina di grillo. Più nel dettaglio, su 100 g di prodotti da forno quali il pane, i panini multicereali, i grissini e i cracker, ne possiamo reperire massimo 2 g nella composizione.

Per quanto riguarda invece le barrette ai cereali, i premiscelati secchi per prodotti da forno, la pasta ripiena e il siero di latte in polvere, il quantitativo consentito è di 3 g su 100. Per quanto riguarda i dolci a base di cioccolato rinvenibili tra i banchi del supermercato, la percentuale è del 2% come per il pane. La medesima percentuale, intesa come valore soglia, la si ritrova in frutta a guscio e semi oleosi e preparazioni di carne.

La farina di grillo sarà presente, in una determinata percentuale, anche in prodotti da forno – newsecologia.it

Gli altri casi: dal picco alle percentuali minime

Il picco si può ritrovare negli snack a base di farina di mais, nei quali la percentuale di soglia sale al 4%. Oltre che negli alimenti analoghi alla carne (5%). Per quanto riguarda i biscotti, la farina di grillo può essere rinvenibile fino all’1,5% sulla composizione complessiva del prodotto. Nella pizza, piatti a base di pasta o di legumi e verdure, e nei prodotti trasformati a base di patate, la soglia è di 1 g, cioè l’1% sul prodotto complessivo. Nelle bevande simili alla birra, consentita una percentuale davvero minima (0,1 %).