Pensione, aumenti in arrivo a febbraio ma non per tutti: ecco chi rischia di non ricevere nulla

In arrivo nuovi aumenti per le pensioni a febbraio: questo deriva dalla generale rivalutazione a cui vanno incontro le pensioni per le quali il suddetto aumento non sia stato calcolato a gennaio, e non solo. Vediamo tutti i dettagli. 

Oltre al principio di rivalutazione di cui sopra, si punta altresì sul nuovo assegno minimo per gli over 75. Quest’ultimo è stato stabilito dalla Legge di Bilancio.

Aumenti delle pensioni in arrivo, ma per quali categorie? – newsecologia.it

L’Inps ha reso noto inoltre che proprio dal prossimo mese vi sarà la rivalutazione generale (l’adeguamento al costo della vita) per tutte quelle pensioni per le quali non era stato calcolato. Il risultato è un aumento complessivo considerevole.

Aumento delle pensioni, ma non per tutti

Ci troviamo quindi innanzi ad un atteso aumento. Le pensioni minime passano quindi da quota 525, che si è avuta fino allo scorso anno, a quota 600. Tale quota è quella istituita in Finanziaria dal Governo Meloni. Parliamo di un adeguamento incorporato del 7,3% rispetto all’inflazione. Stando a SosTariffe, si tratta di un aumento, quello attinente alle pensioni minime, che arriva a 697 euro in considerazione della rivalutazione perequativa.

Vediamo in dettaglio gli aumenti previsti per le varie categorie reddituali – newsecologia.it

Sempre in tema di pensioni minime, chi non ha ancora compiuto i 75 anni d’età non avrà accesso al beneficio. In tal caso vi è da considerare che comunque usufruirà del 7,3% di rivalutazione in base all’indice d’inflazione. E inoltre gli stessi pensionati riceveranno un aumento di 1,5 punti percentuali a partire da febbraio, dunque in totale 570 euro di pensione minima.

In merito alla rivalutazione, questa non interessa tutti i pensionati. Parliamo solamente delle pensioni che non risultino superiori a quattro volte il trattamento minimo. In pratica, chi riceve un importo di pensione pari al limite di 2.101,25 euro, riceverà l’aumento del 7,3%. Oltrepassato il valore soglia, si procede comunque con degli aumenti ma in senso decrescente in relazione a quanto percepito.

In altre parole, più la pensione è alta, più il tasso d’aumento sull’assegno decresce. I pensionati che percepiscono più della soglia anzidetta e fino al valore di 2.626,90 euro avranno l’85% della rivalutazione prevista. Mentre per chi prende una cifra superiore a quest’ultima e fino al tetto di 3.152 euro la rivalutazione è del 53%. Rispettivamente, le ultime due fasce citate riceveranno in media 162 e 120 euro sull’assegno pensionistico.