Nuova truffa di pacchi in giacenza, come riconoscerla e stargli alla larga

Occhio a non cadere nella trappola del finto pacco in giacenza – newsecologia.it

Avete ricevuto l’avviso di un pacco in giacenza? Se non aspettate nessun pacco non avrete nulla da temere. Potrete sapere con obiettiva certezza che quell’avviso è una truffa e dunque lasciarlo perdere. Ma con il periodo natalizio aumentano gli acquisti online ed è facile cadere in equivoco. 

La cosa migliore da fare, a proposito della truffa che circola sul web, è prestare accortezza, ed assumere altresì consapevolezza su quanto si realizza. Si tratta in sostanza di un tentativo di pishing che raggiunge l’utente attraverso la notifica via mail di un pacco in giacenza.

Nel periodo in cui si abbia effettuato un acquisto online, o anche più acquisti online (come nel presente periodo) è facile incorrere in messaggi che potrebbero apparire come riferiti al nostro ordine. Cosa fare, nello specifico?

La truffa dei pacchi in giacenza e come comportarsi

Si presti attenzione a non cliccare sul link del messaggio o e-mail – newsecologia.it

La mail che sovente si riceve, e con tentativi che si intensificano di numero in periodi di compere natalizie, opera riferimento ad un pacco sostanzialmente bloccato nel suo tragitto verso il nostro indirizzo di casa. Per “sbloccarlo” e fargli riprendere l’iter impostato, si devono compiere alcuni passaggi.

Essi consistono nell’inserimento dei propri dati sensibili. Ora, si badi bene al fatto che un e-commerce affidabile non chiederà mai nuovamente i dati sensibili attraverso l’e-mail, né con nessun’altra procedura. E il fatto inerente l’indirizzo di provenienza del messaggio non dovrà indurre in errore l’utente. Infatti, molti usano degli indirizzi simulati che rievocano in tutto e per tutto quelli ufficiali di famosi siti di e-commerce.

Ma possono anche essere gli indirizzi di Poste Italiane o altri corrieri molto usati e conosciuti. Per accorgersi di un’incongruenza in merito all’indirizzo, meglio aprire la mail sul computer e non sul cellulare, come precisa sul punto la Polizia Postale. Ma è proprio la procedura a non essere contemplata da nessun venditore, quindi se ne stia alla larga, anche laddove siano stati compiuti acquisti online.

Si tratta in definitiva di non dar retta ai messaggi di questo tipo ricevuti. I messaggi arrivano più spesso sotto forma di mail, ma possono assumere la forma di messaggi che pervengono sul cellulare. Oltre ai dati sensibili, può esservi richiesto il pagamento per la spedizione a una dogana individuata. Occhio anche al rischio di “catene di Sant’Antonio”.

Se proprio si apre il messaggio, non si clicchi per alcun motivo sul link, perché potrebbe attivarsi inconsapevolmente l’invio dello stesso link ad altri numeri presenti in rubrica.