Occhio al sugo pronto che acquisti, tra muffe e micotossine!

Siamo sicuri della qualità dei sughi pronti che acquistiamo? – newsecologia.it

Trovate, in molte salse di pomodoro regolarmente in vendita muffe, micotossine, sale. I sughi pronti del supermercato sono una soluzione pratica e veloce in cucina. Ma da quanto è emerso, non tutti si prestano bene allo scopo culinario prestabilito.

Chiaramente il prodotto preparato industrialmente non arriverà alla qualità del prodotto fatto in casa. Ma si tratta di altro, con la presenza di elementi nel composto che lo rendono poco salubre, in molti casi, perlomeno.

Oltre alle muffe e alle micotossine, a guastare il prodotto un’eccessiva quantità di sale, e anche aromi sovrabbondanti, peraltro di origine incerta.

Il caso studio

Un esempio di scomparto dedicato ai sughi pronti, al supermercato – newsecologia.it

Il caso studio da cui è stata tratta la conclusione è afferente ad un caso tedesco. E’ stata in Germania la rivista Öko-Test ad effettuare l’indagine, attraverso test di laboratorio appositi. Ad essere indagate, le caratteristiche di ognuna delle 21 salse presenti sul mercato locale, sia nelle confezioni in barattolo che in cartone.

Si è indagato in particolare sulla provenienza degli ingredienti, pomodori in primis, ma, per come accennato, altresì gli aromi e gli additivi utilizzati, oltre alla quantità di sale. Su 21 prodotti, uno per marchio, solamente 3 sono risultati consigliabili a pieno. In merito a muffe e micotossine, si presti bene attenzione ai prodotti di origine biologica. Qualcuno avrebbe messo in campo la considerazione contraria.

E invece proprio l’assenza di conservanti, in un prodotto industriale, fa la differenza per la formazione delle micotossine nel prodotto. Come la rivista tedesca ha poi specificato, si tratta di un livello di micotossine entro i limiti di legge. Ma comunque non una buona cosa per la salute, specie se consumate, tali salse, con una certa frequenza.

Sulla provenienza, riscontrati prodotti con le diciture in etichetta poco chiare. E’ la provenienza dei pomodori, ad esempio, a non essere sempre espressamente indicata. Come la rivista pesa sul punto, i prodotti potrebbero provenire dalla Cina, non si sa secondo quali standard adottati nella selezione. Inoltre  c’è altresì il rischio, come accade frequentemente, che gli agricoltori dell’origine descritta, in realtà sono quelli che hanno fornito solamente una parte della produzione.

Se la maggior parte delle provenienze registrate sono risultate da Italia, Portogallo, Spagna, per altri manca una specificazione del prodotto utilizzato lungo la filiera. La presenza eccessiva di sale o anche di esaltatori di sapidità, nei sughi pronti, si rivela dannosa per la salute, con un maggiore rischio ipertensione e obesità. E 14 marchi interessati su 21 riportava una quantità maggiore dei livelli salutari.

Si dovrebbe badare agli esiti menzionati, anche perché diversi prodotti oggetto d’indagine si trovano anche sul mercato italico. Lidl esce molto bene dal test, ma per niente Knorr e Barilla (valutazione appena sufficiente per Knorr e insufficiente per Barilla). La marca che è risultata totalmente respinta dal test, su tutti i profili indagati è Almaverde bio. Le altre marche a salvarsi in pieno, La Selva e Rapunzel.