Tasse arriva la batosta, sopra i 35 mila euro nessuno sconto neanche per i pensionati

Tasse - Fonte AdobeStock
Tasse – Fonte AdobeStock

Arrivano aggiornamenti riguardo la manovra economica e sembra proprio che per i pensionati e i lavoratori dipendenti con retribuzione sopra i 35 mila euro non ci sarà nessuno sconto.

Le risorse sono più o meno limitate, per cui l’esecutivo ha dovuto scegliere attentamente su cosa concentrare tutte le energie.

Gli ultimi aggiornamenti sulla Manovra hanno messo in chiaro che purtroppo le risorse non sono tantissime, per cui il governo guidato da Giorgia Meloni ha dovuto fare un’attenta selezione per capire su cosa doveva concentrarsi esattamente il testo.

Stando alle ultime novità, e in materia di tasse, forse quelli che otterranno benefici minori sono i pensionati e i dipendenti con retribuzione sopra i 35.000 euro. Ma vediamo nel dettaglio cosa sappiamo della manovra 2023.

Tasse, non ci saranno sconti per i dipendenti e i pensionati

Che i margini per la Manovra fossero limitati era noto, motivo per cui c’è al momento grande attesa sui provvedimenti stabiliti dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Un testo che, prevalentemente, ha confermato quasi tutti i provvedimenti che erano stati importati da Mario Draghi prima delle elezioni.

Tasse - Fonte AdobeStock
Tasse – Fonte AdobeStock

Ovviamente qualche piccola bandierina è stata puntata e sembra che le decisioni prese fino ad ora possano avere un certo impatto su pensionati e dipendenti con retribuzione sopra i 35.000 euro. In poche parole è stato confermato il taglio del cuneo fiscale del 2% fino a questa soglia, al quale si aggiunge un ulteriore 1% ma solo per le retribuzioni al di sotto dei 20.000 euro – un miglioramento comunque minimo, visto che si aggirerà tra i 5 e gli 11 euro.

In poche parole dunque, a parte l’una tantum dell’1,5% per lo stipendio lordo dei dipendenti pubblici e la detassazione al 5% dei premi, a tutti gli effetti questa categoria e non otterranno grandi benefici da questa manovra. Idem per i pensionati, che avranno una rivalutazione piena della pensione sono in caso di assegno molto basso; si parla infatti solo della prima fascia, ovvero per le pensioni fino ai 2.100 euro lordi mensili – mentre le altre soglie avranno una rivalutazione rispettiva attorno all’80% (per gli assegni tra i 2.626 e i 3.150 euro) e del 50% fino ai 4.200.

Le ultime due soglie, fino a 5.250 euro e quelle che la superano, avranno una rivalutazione rispettivamente del 40 e 35%. Nonostante, dunque dipendenti pubblici e pensionati siano la fetta più grande di cittadini, non vedranno alcun tipo di miglioramento sostanziale grazie alla Manovra 2023.