Gli aumenti previsti delle pensioni 2023: + 7% nel cedolino di gennaio

Aumento pensione - Fonte AdobeStock
Aumento pensione – Fonte AdobeStock

Sono previsti i ricalcoli delle pensioni per il 2023, ci sarà un +7% nel cedolino già a partire da gennaio, ecco cosa ha previsto il governo.

Da mesi si parla dell’adeguamento delle pensioni e finalmente il governo ha dato gli ultimi aggiornamenti spiegando cosa cambierà già ad inizio anno.

Nelle ultime ore è stato diffuso un comunicato che annuncia la firma del decreto per l’adeguamento delle pensioni da parte del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. L’aumento è stato calcolato sulla base della variazione percentuale registrata a livello dei prezzi al consumo – diffusi dall’Istat lo scorso 3 novembre.

Già da tempo si parla della necessità di adeguare le pensioni, ma finalmente il momento è arrivato e i cittadini avranno diritto ad un incremento del 7% nel cedolino mensile. Vediamo però come funzionerà nel dettaglio la misura.

Aumento delle pensioni, come funzionerà l’erogazione dal 2023

A partire dunque dall’1 gennaio le pensioni saranno ritoccare con un aumento del 7,3% per l’adeguamento ai costi della vita. Lo conferma l’ultimo comunicato sul sito del Ministero dell’Economia, che ha annunciato l’avvenuta firma da parte del ministro Giancarlo Giorgetti.

Aumento pensione - Fonte AdobeStock
Aumento pensione – Fonte AdobeStock

Vi ricordiamo che negli ultimi mesi, come previsto dal decreto aiuti, le pensioni fino a 2.692,32 euro erano già state ritoccate al 2% per poter aiutare i cittadini, ma questa nuova misura è definitiva. Non solo, dal momento che i dati Istat su cui sono basati i calcoli ovviamente tendono ad avere delle fluttuazioni, non si esclude la possibilità di ulteriori e successivi ritocchi alle pensioni.

Bisogna inoltre tener presente che al momento le prestazioni interessate al ritocco cono quelle memorizzate nel Casellario centrale delle pensioni (dunque non solo quelle erogate dall’INPS). Restano invece escluse le prestazioni a carico della assicurazioni facoltative, quelle a carattere assistenziale, le prestazioni di accompagnamento della pensione (come ape sociale e assegni dei fondi bilaterali).

Infine è ugualmente importante ricordare che la perequazione non si applica per l’intero indice ISTAT su tutti gli assegni, ma con una meccanismo progressivo. Questo implica che sono applicati nella misura del 100% per le fasce di importo delle pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo INPS, al 90% per gli importi compresi tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo, al 75% per gli importi superiori a 5 volte il suddetto trattamento minimo.

Questo a sua volta implica, ad esempio, che per gli assegni delle pensioni minime ci sarà un incremento di 38 euro, per le pensioni da 1000 euro il ritocco sarà di 75 euro, per quelle da 2000 euro ci saranno in più 100 euro e via dicendo.