Nuove reversibilità, ti aspettano gli accompagni e le invalidità dei tuoi familiari

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Nuove disposizioni in fatto di reversibilità: scopriamo immediatamente tutte quello che c’è da sapere in fatto di pensioni, eredi e tanto altro.

La normativa vigente in materia di pensioni prevede la possibilità di maturare la quota in questione. Quest’ultima può, qualora non venga riscossa, spettare agli eredi. Quindi è permesso ai parenti di beneficiare delle quote della pensione, che sia sociale, anticipata, di invalidità ecc. Ma andiamo con ordine e capiamo come funziona.

Riscuotere la parte della pensione maturata, anche in assenza della pensione superstite, è una questione complessa e delicata, perchè considera la differenza delle quote che spettano ai superstiti. Somme quindi che sono legate alla pensione di reversibilità. Vediamo chi rientra nell’eredità per riscuotere gli arretrati!

Riscossione arretrati della pensione: i requisiti

Di fatto l’INPS permette di riscuotere agli eredi le somme di denaro, ma capiamo meglio come funziona. Per quanto riguarda la liquidazione per le rate del trattamento previdenziale ordinario (quindi prestazioni dirette come pensione di anticipata o anzianità) degli arretrati vengono passati agli eredi in modo automatico.

L’Agenzia delle Entrate ha specificato che il rateo pensione per decesso del beneficiario non spetta però a tutti gli eredi, ma solamente al coniuge superstite. Qualora questo componente mancasse, le disposizioni vengono applicate ai figli. Il pagamento ai superstiti viene sospeso dall’INPS, qualora se gli eredi richiedessero per riscossione dei ratei maturati e non riscossi, prima che venga attivata la procedura automatica.

Pensione di invalidità civile

La reversibilità per quanto riguarda le prestazioni economiche assistenziali come appunto, la pensione d’invalidità non rientra nella categoria dei trattamenti reversibili a favore dei superstiti.

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Ma per quanto riguarda l’invalidità civile per gli eredi sono riconosciute le somme maturate e non riscosse come la tredicesima. Mentre gli arretrati sono riconosciuti anche se chi colui che ha fatto la domanda è deceduto dopo il riconoscimento di invalidità.

Per l’assegno di accompagnamento il discorso è diverso, la normativa non ha in questo caso carattere reversibile.
Vengono quindi seguite le stesse norme per la riscossione dei ratei maturai e non riscossi dell’invalidità civile. L’INPS consente di beneficiare agli eredi le somme maturate e non riscosse, qualora ci sia una richiesta se è presente per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento.