Van Gogh: gli ecologisti presi da un raptus vandalico, incredibile cosa sia successo

La battaglia ecologista non si ferma, ma questa volta a rimetterci è stato un celebre quadro di Van Gogh. Cos’hanno fatto degli ecologisti presi da un raptus vandalico. 

Proteste per il clima - Fonte AdobeStock
Proteste per il clima – Fonte AdobeStock

La lotta al cambiamenti climatico si è fatta decisamente più accesa negli ultimi anni, complice soprattutto il maggior peso mediatico acquisito da Greta Thunberg, la quale si è spesa in moltissimi interventi in cui ha accusato politici e magnati dell’industria di non avere a cuore il futuro della Terra e, di conseguenza, quello delle nuove generazioni.

A volte però la situazione degenera e quella che può essere una giusta protesta diventa qualcosa di più, come quello che è accaduto nella National Gallery di Londra, momento in cui è stato rovinato un celebre quadro di Van Gogh lì esposto – e che ha profondamente scosso l’opinione pubblica, la quale ha subito bollato l’accaduto come atto vandalico.

Van Gogh, qual è il quadro vandalizzato e cos’è successo

Dei militanti ecologisti nelle ultime ore sono entrati nella National Gallery di Londra e, per protesta, hanno lanciato della zuppa contro il capolavoro di Van Gogh I Girasoli, davanti allo sguardo allarmato di altri avventori.

Un gesto ovviamente ripreso da tutti e che è stato anche riportato dai media britannici attraverso uno dei numerosi video che circolano in rete in queste ore (e che vi proponiamo di seguito condiviso dalla pagina Instagram Euronewsgreen).

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Euronews Green (@euronewsgreen)

Il gesto, come anticipato, è stato motivato come atto di protesta per le politiche riguardanti l’emergenza climatica. In particolare ad essere messe in discussione sono le politiche del governo di Liz Truss, che recentemente ha sostituito Boris Johnson come primo ministro del Regno Unito.

Secondo gli ecologisti inglesi, infatti, le politiche intraprese dal governo (al momento conservatore) è un vero e proprio passo indietro  e, per questo, con lo slogan “just stop oil” hanno iniziato a commettere raid e azioni mordi e fuggi in diversi punti del paese – colpendo soprattutto luoghi e trasporti pubblici.

Il loro questo però questa volta, stando all’opinione pubblica, si è spinto veramente troppo in là, soprattutto se si considera che a pagarne le spese è stato un quadro di enorme valore (è stato stimato ben 80 milioni di euro) di un autore che non ha niente a che vedere con questo genere di tematiche.