Doggy bag: la prima a far discutere è stata Michelle Obama, non esce mai da un ristorante senza un pacchetto

Persone al ristorante - Foto AdobeStock
Persone al ristorante – Foto AdobeStock

La doggy bag è una pratica ancora oggi poco utilizzata nei ristoranti ma che dovrebbe diventare norma comune. La prima a farne parlare in maniera insistente è stata Michelle Obama, che non esce mai da un ristorante senza.

Un modo di fare che andrebbe senz’altro incentivato ma che ancora oggi fa discutere – soprattutto nei paesi europei. Eppure la doggy bag dovrebbe essere un vero e proprio credo, un atto che punta ad evitare lo spreco di cibo – di cui fondamentalmente non si parla mai abbastanza.

Nonostante abbia radici antichissime, oggi per molti è considerato motivo di imbarazzo o addirittura di maleducazione e, per questo, non sono molti i clienti nei ristoranti a richiederla.

Non troppo tempo fa l’ex first lady Michelle Obama si è mostrata in più occasioni mentre usciva dal ristorante con un pacchetto in mano – dettaglio che ovviamente ha infiammato il dibattito. Purtroppo però non è stato sufficiente a sensibilizzare l’opinione pubblica.

Doggy bag, la pratica antispreco di cui non si parla abbastanza

Perfino gli antichi romani consideravano normale mettere in un tovagliolo ciò che era avanzato durante il pranzo per poterlo mangiare successivamente, eppure ad oggi è considerato motivo di vergogna.

Doggy Bag - Fonte AdobeStock
Doggy Bag – Fonte AdobeStock

Proprio per evitare questo imbarazzo è nato il termine doggy bag – letteralmente “borsa per il cane” – durante gli anni ’40, per far sì che con la scusa dell’animale domestico (che in realtà molto spesso nemmeno esisteva) i clienti meno abbienti nei ristoranti non si sentissero a disagio nel chiedere gli avanzi.

Soprattutto in Italia e in Europa però questa pratica continua ancora ad essere vista come segno di maleducazione e spesso i ristoranti non mettono a disposizione i contenitori per poter soddisfare la richiesta – nonostante una sentenza del 2014 della Cassazione abbia chiarito che si tratta di un vero e proprio diritto.

In tal senso, forse, sarebbe opportuno sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica europea – davvero poco “educata” in materia di politiche e usi antispreco. In Cina, ad esempio, una pratica di questo tipo è così diffusa da essere entrata nel galateo in quanto atteggiamento educato di chi vuole evitare ad ogni costo lo “scandaloso” spreco di cibo che ogni giorno avviene nei ristoranti.

Chef al lavoro - Fonte Pixabay
Chef al lavoro – Fonte Pixabay

L’ex first lady dunque ha provato a combattere di persona questa battaglia mostrandosi in più occasioni con un sacchetto in mano uscendo da un locale – e dimostrando dunque che un simile gesto non rischia di farci apparire “poveri” – ma la strada è ancora lunga, soprattutto nel nostro paese e nel resto d’Europa.