Potature del fico: quando e come procedere

Le potature del fico costituiscono delle operazioni che non dovrebbero mai essere sottovalutate. In genere è semplice prendersi cura di questi alberi, ma è bene ricordare che, soprattutto nei primi anni, l’attenzione deve essere notevole. Nel corso del primo e del secondo anno è importante procedere a delle potature del fico importanti, per fare in modo di permettere una crescita adeguata nel corso degli anni successivi.

In una fase successiva, dopo il secondo anno di vita dell’albero, è possibile anche effettuare delle potature del fico più leggere, che permetteranno all’albero di fico di sopravvivere nel migliore dei modi. Questo non vuol dire che devono necessariamente essere escluse le potature maggiormente elaborate, ma che è possibile far proseguire la vita della pianta anche con una potatura di mantenimento.

Potatura fico: periodo migliore

Quando potare il fico? Iniziamo da questa domanda che risulta sicuramente fondamentale per comprendere quando agire con le potature del fico. Secondo alcuni esperti, in particolare, si dovrebbe effettuare la potatura subito dopo il trapianto. Altri, invece, suggeriscono di attendere fino al termine del primo periodo di dormienza. Analizziamo nel dettaglio queste due situazioni.

Effettuare una potatura nella fase immediatamente successiva al trapianto significa evitare che si abbia un avvio precoce. Al termine della crescita, quindi, la pianta risulterà più forte.

Gli alberi in questione sono molto resistenti e in genere non subiscono dei danneggiamenti notevoli anche se vengono potati subito dopo il trapianto. Però è bene ricordare che la pianta potrebbe subire un vero e proprio shock in alcuni casi, soprattutto quando siamo in presenza di una pianta debole.

Potrebbe anche fermarsi la crescita dell’albero, con una potatura effettuata in una fase iniziale. La pianta in questo caso potrebbe iniziare anche ad appassire. In generale possiamo dire che, se siamo certi del modo in cui la pianta è stata conservata, possiamo procedere con la potatura anche in una fase iniziale. In caso contrario è bene attendere fino al termine della prima stagione di dormienza.

Ma qual è il periodo migliore per procedere con le potature del fico? Per potare il fico si può procedere in genere alla fine della stagione invernale, in seguito alle gelate.

È bene però ricordare che esistono altri periodi nel corso dell’anno che potrebbero essere dedicati in particolare alla potatura di questa pianta. Per esempio è possibile eliminare i polloni, per mettere a punto delle talee, tra settembre e ottobre. Si tratta di un modo ottimale per procedere con una propagazione del fico stesso.

Durante la stagione estiva può essere effettuata anche la procedura della scacchiatura, che permette di asportare i germogli in più che non consentono la crescita di altri germogli.

Come potare il fico

Abbiamo visto quindi qual è il periodo migliore per potare il fico. Andiamo adesso ad analizzare come effettuare nello specifico le potature del fico. Non parleremo in questo articolo di come innestare un fico, argomento al quale abbiamo dedicato un altro articolo. Ci soffermeremo, invece, sulle principali tipologie delle potature del fico.

La potatura ha l’obiettivo di contenere le dimensioni della pianta, facendo in modo che non venga superata una determinata altezza. In questo modo sarà possibile effettuare la raccolta dei frutti in maniera semplice, senza la necessità di utilizzare una scala o degli specifici strumenti per la raccolta.

Ma la potatura ha anche un’altra funzione importante, che è quella di mantenere ottimale la produttività della pianta, in maniera da garantire una produzione di frutti costante nel corso del tempo.

L’operazione della potatura può essere effettuata con differenti strumenti, sia con le cesoie che utilizzando degli specifici potatori. L’obiettivo è sempre quello di rendere più corti i rami, che potrebbero determinare anche dei danni in caso di vento, visto che in queste situazioni potrebbero essere strappati.

I rami di questo albero, infatti, non sono altamente resistenti come avviene nel caso di altre piante. Potrebbero, quindi, essere soggetti a delle rotture o potrebbero essere spezzati in caso di vento forte, provocando dei danni. Andiamo adesso ad analizzare le due principali tipologie di potature degli alberi di fico.

La potatura di allevamento

La potatura di allevamento è una tecnica che prevede di mettere a dimora un astone, il quale deve essere cimato ad un’altezza di un metro. Le branche potranno prendere forma proprio nell’area del taglio dell’astone. Inoltre si formeranno anche delle altre ramificazioni, che non devono essere toccate fino all’anno successivo.

A questo punto dovremo accorciare a metà della loro lunghezza quelli che riteniamo essere i tre rami più forti. Se riteniamo che non ci siano dei rami abbastanza robusti, rimandiamo l’operazione di un altro anno, eliminando comunque gli altri rami che sono comparsi sul tronco.

Dopo questa fase è necessario lasciar crescere l’albero per almeno due anni. Ricordiamo comunque che le potature del fico con la tecnica di allevamento può avere una durata che va dai tre ai cinque anni.

La potatura di produzione

Passiamo adesso alla successiva fase di potatura, che ha l’obiettivo di consolidare la crescita della pianta, mantenendo una produzione di frutti adeguata. Bisognerà, quindi, togliere le branchette che risultano troppo vigorose ed effettuare dei tagli sui rami che non hanno foglie e si trovano ad un’altezza eccessiva.

Allo stesso modo si deve procedere con dei tagli per fornire un certo equilibrio alla chioma e togliere le branche che si trovano troppo in basso, alleggerendo quelle che si trovano troppo in alto. Si deve procedere, con la potatura di produzione, ad eliminare i rami che sono danneggiati e i polloni basali.

Sono degli interventi di potatura del fico molto utili, perché consentono di agire su più fronti. L’obiettivo è quello di arieggiare la chioma, per fornire un certo vigore all’albero, favorendo di conseguenza la crescita dei frutti.

Allo stesso modo è fondamentale eliminare i polloni, perché questi non fanno altro che ridurre il nutrimento alle altre aree della pianta, un nutrimento che è necessario per permettere una crescita ottimale della pianta stessa.

Il fine della potatura di produzione è proprio quello di permettere il rinnovo dei frutti. A questo scopo è opportuno eliminare i rametti più piccoli che sono situati nelle branche grandi e nelle aree più interne della chioma.