Un iceberg si stacca dall’Antartide, ma non è colpa del riscaldamento globale

315 miliardi di tonnellate. È questo il peso dell’enorme iceberg che si è staccato dalla piattaforma di ghiaccio di Amery, in Antartide. La grandezza dell’iceberg è simile a quella dell’Isola di Zanzibar, ed è la più grossa degli ultimi 50 anni: la superficie è addirittura di 1636 chilometri quadrati. Il fenomeno ha creato inizialmente un po’ di preoccupazione, ma le maggiori testate hanno già provveduto a riportare che l’enorme massa di ghiaccio è tenuta costantemente sotto controllo.

Era dal 1963 che dalla piattaforma Amery non si staccava un pezzo così grande

L’iceberg, che è stato denominato D28, è stato anche individuato in alcune immagini scattate dal satellite il 20 e il 25 settembre. Le foto sono state messe a confronto ed è emerso che nel giro di pochi giorni l’enorme massa di ghiaccio si è staccata progressivamente.

Era addirittura dal 1963 che un pezzo così grande non si staccava dalla piattaforma Amery, che è la terza per estensione in Antartide. Tuttavia, la professoressa Helen Fricker dello Scripps Institution of Oceanography presso l’Università della California San Diego afferma che il fenomeno è assolutamente normale, e non c’è motivo di essere preoccupati.

Le barriere perdono massa perchè ne acquisiscono altra e ciò comporta il distaccamento di pezzi anche molto grandi, come già avvenuto più volte negli ultimi 70 anni.

Il distaccamento non è colpa del riscaldamento globale: fu già previsto nel 2002

Fricker precisa che la zona interessata è quella dell’Antartide orientale, mentre le aree che si stanno invece riscaldando a grande velocità sono quelle dell’Antartide occidentale e della Groenlandia, ovviamente per colpa del “global warning”.

In questo caso, invece, la professoressa spiega che l’aumento di massa è dovuto alla neve che cade sul continente e ai ghiacciai che si muovono verso le rive.

Il distaccamento di D28 non ha affatto colto di sorpresa gli scienziati: già nel 2002 era stato pronosticato che l’imponente massa di ghiaccio avrebbe “salutato” la piattaforma Amery in un periodo compreso tra il 2010 e il 2015 (giunto quindi con un po’ di ritardo). Il distacco non dipende quindi dai cambiamenti climatici, che invece stanno causando problematiche enormi in molte altre zone del pianeta.

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Redazione