Riscaldamento globale: l’Islanda celebra il ghiacciaio scomparso

I danni provocati dal riscaldamento globale sono ormai sotto gli occhi di tutti. Una situazione che rischia di costare molto cara già nei prossimi anni: basti pensare ai sempre più numerosi scioglimenti di ghiacciai. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello dello storico ghiacciaio islandese Okjokull.

Islanda, sparisce completamente il ghiacciaio Okjokull

Al posto del ghiacciaio, che per 700 anni ha rappresentato un’inesauribile riserva d’acqua, è stata apposta una targa commemorativa che denuncia i guasti a seguito del riscaldamento globale.

Nella placca, che riporta la “Lettera al Futuro” scritta dall’autore islandese Andri Snaer Magnason, viene specificato che nel giro di un paio di secoli tutti i ghiacciai islandesi faranno la fine di Okjokull.

Dal 1986 ad oggi il ghiacciaio ha cominciato a ritirarsi fino a sparire completamente: la causa è da ricercare nelle temperature, che sono diventate sempre più elevate anche in Islanda e che mettono a rischio gli altri 400 ghiacciai del Paese nordico.

La preoccupazione per lo scioglimento dello storico ghiacciaio appare evidente anche nelle parole del primo ministro islandese, Katrin Jakobsdottir, che su Twitter ha espresso tutto il suo disappunto per la “scomparsa” di Okjokull.

Dal 1986 il ghiacciaio si è progressivamente “ritirato”

Anche il ministro per l’ambiente Gudmundur Ingi Gudbrandsson e l’ex presidente dell’Irlanda, Mary Robinson, sono rimasti fortemente colpiti dallo scioglimento del ghiacciaio islandese e hanno ribadito quanto sia importante intervenire per evitare che tutti i ghiacciai islandesi facciano la stessa fine.

Nel 1890 il ghiacciaio Okjokull aveva un’estensione di 16 chilometri quadrati, con uno spessore di 50 metri. Nel 2014, poco più di un secolo dopo, l’area era ormai ridotta ad un misero chilometro quadrato, con uno spessore di circa 15 metri. Basterebbe questo a spingere tutti a fare qualcosa per evitare che le cose precipitino nel prossimo futuro.