Rapporto ONU: animali in estinzione e situazione climatica degradante

Fino a un milione di specie sono in via di estinzione a causa dell’influenza umana. Secondo un rapporto ONU, l’umanità ha minato le risorse naturali da cui dipende la sua stessa sopravvivenza.

L’inquinamento e l’influenza sugli animali

La perdita accelerata di aria pulita, carenza di acqua potabile. E poi ancora foreste che assorbono CO2, insetti impollinatori, pesci ricchi di proteine ​​e mangrovie che bloccano le tempeste. Questi sono solo alcuni dei servizi in diminuzione resi dalla natura e che stanno compromettendo l’ecosistema.

In effetti, la perdita di biodiversità e il riscaldamento globale sono strettamente collegati, secondo il Riassunto per i responsabili delle politiche di 44 pagine, che distilla una valutazione delle Nazioni Unite di 1.800 pagine sulla letteratura scientifica sullo stato della natura.

I delegati di 130 nazioni riuniti a Parigi dal 29 aprile controlleranno il riepilogo esecutivo riga per riga. La formulazione può cambiare, ma le cifre sollevate dal rapporto sottostante non possono essere modificate.

Verso una soluzione?

Dobbiamo riconoscere che i cambiamenti climatici e la perdita della natura sono altrettanto importanti, non solo per l’ambiente, ma anche per lo sviluppo e le questioni economiche. Questa l’idea di Robert Watson, presidente dell’organismo incaricato dell’ONU che ha redatto il rapporto, senza divulgare le sue scoperte.

La deforestazione e l’agricoltura, compresa la produzione di bestiame, rappresentano circa un quarto delle emissioni di gas serra e hanno devastato anche gli ecosistemi naturali.

Molti esperti pensano che un cosiddetto “evento di estinzione di massa” (solo il sesto nell’ultimo mezzo miliardo di anni) sia già in corso. La più recente ha visto la fine del periodo Cretaceo circa 66 milioni di anni fa, quando un colpo di asteroidi di 10 chilometri ha spazzato via la maggior parte delle forme di vita.

Gli scienziati stimano che la Terra sia oggi sede di circa otto milioni di specie distinte, la maggior parte di loro insetti. Un quarto delle specie animali e vegetali catalogate sono già estinte, mangiate o avvelenate.

Pertanto abbiamo bisogno di cambiare questa traiettoria nei prossimi dieci anni, proprio come dobbiamo fare con il clima.

Le cause dirette della perdita di specie, in ordine di importanza, sono il restringimento dell’habitat e il cambiamento dell’uso del suolo. Ma anche la caccia al cibo o il commercio illecito di parti del corpo, i cambiamenti climatici, l’inquinamento e tanto altro ancora.