I progressi tecnologici migliorano la qualità dell’aria?

L’episodio di nebbia a Londra nel 1950 e le migliaia di morti premature che seguirono hanno portato ad una serie di tentativi per migliorare la qualità dell’aria. E secondo l’autore Philip K. Hopke, ci sono stati sforzi continui per determinare le fonti dell’inquinamento atmosferico nel corso degli ultimi 50 anni. Inoltre, secondo un recente documento pubblicato nel Journal of the Air & Waste Management Association (JA & WMA), gli sviluppi delle tecnologie di misurazione degli inquinanti continuano a migliorare.

Secondo Hopke, il modo più efficace per misurare la qualità dell’aria è quello di determinare quantitativamente le fonti dell’inquinamento atmosferico. Come tale, ora abbiamo una “notevole capacità di fornire indicazioni utili sulle fonti di inquinamento e sulla loro capacità di influenzare l’aria”. Nel suo articolo, Hopke discute una moltitudine di metodi di analisi dei dati matematici.

In definitiva, secondo l’editore capo del Journal of the Air & Waste Management Association, il Dr. S. Trivikrama Rao, “I metodi di modellazione dei recettori vengono ora regolarmente applicati ai dati di monitoraggio dell’aria per l’identificazione e la ripartizione degli inquinanti atmosferici. Hopke recensisce questi metodi in termini di evoluzione, applicazione, stato della scienza, e guarda avanti a quello successivo”.

L’Associazione Air & Waste Management (A & WMA) è un’associazione professionale senza scopo di lucro ed apartitica che migliora la conoscenza e la competenza, fornendo un forum neutrale per lo scambio di informazioni, lo sviluppo professionale, opportunità di networking, di istruzione pubblica, e divulgazione verso più di 5.000 professionisti dell’ambiente in 65 paesi.