Scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia: perse tonnellate di calotte

Il disgelo artico annuale ha preso il via con uno scioglimento dei ghiacciai e una perdita di ghiaccio marino record. Il fenomeno è cominciato prima del previsto, secondo quanto riferito dagli scienziati. L’evento coinvolge in particolar lo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia.

La Groenlandia perde tonnellate di ghiaccio

Lo scioglimento accelerato del ghiaccio in Groenlandia è stato provocato da un andamento meteorologico, per cui la temperatura è salita di +40° oltre le temperature normali.

La scorsa settimana la Groenlandia ha perso 2 miliardi di tonnellate di ghiaccio o circa il 45% della superficie in un solo giorno. Misurando circa 275.000 km quadrati, il ghiaccio sciolto era di poco più grande della superficie di uno Stato delle dimensioni Texas, secondo i fisici del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University.

Lo scioglimento è grande e precoce“, ha detto Jason Box, un climatologo del Geological Survey di Danimarca e Groenlandia. A maggio, Box aveva previsto che il 2019 sarebbe stato un anno di grande perdita per i ghiacciai della Groenlandia.

Il fenomeno contribuisce all’innalzamento dei livelli del mare?

Mentre il rapido scioglimento scuote gli animi della società, gli scienziati rassicurano che il fenomeno non contribuirà immediatamente all’innalzamento del livello del mare. Questo poiché la maggior parte dell’acqua rimane vicino alla calotta glaciale e ha una potenziale condizione per ricongelare.

La Groenlandia ha contribuito in maniera crescente all’innalzamento del livello del mare globale negli ultimi due decenni“, ha detto Thomas Mote, scienziato dell’Università della Georgia che studia il clima della Groenlandia. “E lo scioglimento della superficie e il deflusso sono una grande parte di quello”.

Gli scienziati dicono di aver visto una sequenza troppo accelerata di queste grandi stagioni di scioglimento. Il ciclo è partito dal 2007 e pare sia stato un evento senza precedenti sino ad ora. Gli esperti pertanto confermano di non aver visto nulla di simile prima della fine degli anni ’90.