Satelliti di Saturno: alla scoperta del pianeta

Saturno può essere considerato il secondo pianeta più grande che fa parte del sistema solare. I satelliti di Saturno rappresentano dei corpi celesti molto affascinanti. Infatti questo pianeta è famoso non soltanto per i suoi anelli, ma anche per questi satelliti di cui spesso si sente parlare molto. In particolare il più famoso dei suoi satelliti è Encelado: diverse ricerche hanno scoperto che su questa “luna” di Saturno sarebbero presenti delle condizioni che renderebbero possibile l’esistenza di altre forme di vita.

Le caratteristiche del pianeta Saturno

Volendo delineare una panoramica generale del pianeta Saturno, prendiamo in considerazione soprattutto le caratteristiche che riguardano la sua atmosfera e la sua temperatura. L’atmosfera di questo pianeta è composta soprattutto da idrogeno molecolare e da una parte di elio. Tuttavia troviamo nell’atmosfera di Saturno anche alcune tracce di altri elementi, come il metano, l’etano, l’ammoniaca e il propano.

Non possiamo parlare riguardo a Saturno di una superficie vera e propria. Infatti sotto l’atmosfera troviamo uno strato di idrogeno allo stato liquido con soltanto un piccolo nucleo posto al centro del pianeta. Quindi possiamo dire che non esiste una separazione vera e propria tra atmosfera e superficie.

Il colore caratteristico del pianeta è il giallo. Si tratta di una colorazione che è dovuta alle nubi che lo ricoprono e che spesso sono alla base della generazione di fenomeni meteo piuttosto violenti, come le tempeste e i vortici.

Encelado: le caratteristiche della più importante luna di Saturno

Si è molto parlato ultimamente di Encelado perché questo satellite di Saturno ha suscitato parecchia curiosità, visto che gli scienziati hanno scoperto come alla base ci potrebbero essere delle condizioni fondamentali per poter presupporre lo sviluppo di forme di vita.

Le principali informazioni sulle caratteristiche di Encelado sono state fornite dalla sonda Cassini nel 2005. Sono state scoperte delle presenze di geyser, che si formano in seguito alle attività idrotermali dell’oceano.

Gli esperti sono stati molto attirati dalla presenza di queste sorgenti di acqua calda, perché sono proprio queste che fanno pensare la probabilità dello sviluppo di forme di vita.

Le origini degli anelli di Saturno

Saturno è noto anche per i suoi famosi anelli, che sono molto colorati. Già gli astronomi li avevano notati nell’antichità. Ai tempi di Galileo, agli inizi del 1600, era stata notata la loro presenza.

Si tratta di corpi celesti composti da ghiacci e polveri di silicati. Da molto tempo sono state effettuate diverse ricerche scientifiche che hanno l’obiettivo di riuscire a conoscere fino in fondo come si siano formati gli anelli.

Su questo argomento, però, ancora adesso gli scienziati non hanno informazioni precise. Si ritiene che si possano fare due ipotesi diverse. Forse gli anelli si sono formati in seguito alla distruzione di un satellite, dopo un impatto con una cometa o con un altro satellite.

In alternativa si ritiene che potrebbero far parte del materiale con cui è formato il pianeta, materiali che non sarebbero riusciti ad essere sottoposti ad un processo di aggregazione alla massa principale. Ma scopriamo quali sono gli altri satelliti di Saturno.

Gli altri satelliti di Saturno

Fra gli altri satelliti di Saturno dobbiamo ricordare sicuramente Prometeo, che si contraddistingue per la sua forma molto allungata. Non abbiamo dati molto sicuri sulla sua composizione, ma si ritiene che sia formato principalmente da ghiaccio e materiale poroso.

Un altro satellite è Iperione, che è noto anche con il nome di Saturno VII. È stato scoperto nel 1848. È un grande corpo irregolare. Probabilmente è nato dalla disgregazione di un corpo celeste più grande che è andato distrutto in passato in seguito ad un impatto violento. Si contraddistingue per la sua rotazione caotica, che è unica nel sistema solare per quanto riguarda un satellite. È composto soprattutto da ghiaccio e ha una superficie scura e ricca di crateri.

Poi ricordiamo Dione, che è stato scoperto nel 1684. Ha un diametro di circa 1123 chilometri in media ed ha a sua volta due satelliti, che si chiamano Elena e Polluce. Anche Dione è formato principalmente da ghiaccio. Tuttavia gli scienziati presuppongono che al suo interno vi sia materiale più denso, considerata anche la sua densità.

Rea ha un diametro di 1528 chilometri. Presenta un corpo ghiacciato, che è stato confermato anche dalla sonda Cassini. Ha due emisferi diversi. Quello anteriore è caratterizzato da crateri grandi, anche più di 40 chilometri. L’altro emisfero, che interessa soprattutto le regioni polari ed equatoriali, presenta crateri più piccoli.

Giapeto ha 650 chilometri di diametro. Viene considerato uno dei satelliti più grandi di Saturno e tra i 10 più grandi in generale del sistema solare dopo la Luna. Questo satellite di Saturno è diviso in due regioni con caratteristiche diverse.

In particolare gli scienziati sono stati colpiti dalla presenza di una regione scura: si presuppone che questa zona sia formata da materiale sotterraneo portato in superficie in seguito ad eruzioni vulcaniche e ad impatti di meteoriti.