Oceani più caldi e ghiacciai che si sciolgono: il nuovo rapporto Ipcc

L’ultimo rapporto dell’Ipcc, il comitato scientifico dell’ONU che si occupa delle questioni climatiche, non fa che confermare quanto la preoccupazione riguardo al “global warming” sia largamente giustificata. In particolare, il report dell’Ipcc si sofferma sull’innalzamento del livello del mare, che nel giro di pochi decenni potrebbe causare scenari catastrofici, provocando l’esodo di milioni di persone.

Riscaldamento globale, l’innalzamento degli oceani provocherà conseguenze devastanti

Fino al 2050, sempre stando al rapporto, si verificherà almeno un evento climatico estremo.

Nelle circa 900 pagine di documenti redatti nello studio del comitato scientifico, realizzato grazie al contributo di 7000 lavori scientifici di 104 studiosi provenienti da oltre 30 Paesi, viene chiaramente spiegato come le temperature e l’acidificazione degli oceani cresceranno a dismisura, e l’aumento delle ondate di calore favorirà la formazione di piogge e cicloni che causeranno devastazioni.

Come già emerso in altri rapporti, anche l’Ipcc lancia l’allarme su come l’innalzamento delle acque stia diventando sempre più evidente, con una crescita marcata negli ultimi anni: il dato più inquietante è quello che riguarda il futuro, visto che per il 2100 è previsto un innalzamento addirittura dieci volte più veloce rispetto a quanto avvenuto nel secolo scorso.

Necessario ridurre al più presto le emissioni di gas serra

Una situazione che comporterà conseguenze terribili anche per i ghiacciai, che in media perderanno all’incirca un terzo della loro massa. Per alcuni andrà anche peggio, dato che scompariranno completamente: in alcuni casi sta già avvenendo.

Con la progressiva diminuzione e sparizione dei ghiacciai il permafrost rilascerà nell’atmosfera sempre più carbonio, andando ad accelerare i processi di riscaldamento globale. Ne risentirà pesantemente anche la vita marina, con un netto calo degli animali marini e dei coralli che è già riscontrabile.

È quindi sempre più urgente ridurre le emissioni di gas serra e al tempo stesso proteggere larghe aree dell’oceano globale da attività umane dannose: lo afferma la ricercatrice della ong internazionale National Resources Defence Council, Lisa Speer.