Il coronavirus non ha rallentato il riscaldamento della Terra

Nelle ultime settimane gli scienziati hanno registrato diversi fenomeni che preoccupano in relazione ai cambiamenti climatici e al riscaldamento della Terra. Il nostro pianeta continua ad attraversare un periodo caratterizzato da una certa pericolosità, con incendi nelle foreste, elevati livelli di gas serra e l’arretramento dei ghiacciai alpini. A riportare questi dettagli è stato anche il nuovo rapporto United in Science 2020, presentato dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

I lockdown non rappresentano una soluzione sufficiente

Secondo quanto si afferma nel rapporto, i vari lockdown che sono stati adottati in tutto il mondo per fronteggiare l’epidemia di coronavirus e per ridurre il numero dei contagi non sono stati sufficienti per agire attivamente modificando le condizioni del clima e per raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’accordo di Parigi.

I lockwdown insomma non possono rappresentare una soluzione adeguata. Il rapporto in particolare mette in evidenza un vero e proprio allarme, visto che c’è la possibilità di raggiungere la soglia di 1,5 gradi della temperatura nel corso dei prossimi cinque anni.

La situazione dei ghiacciai alpini

Anche i ghiacciai alpini negli ultimi dieci anni hanno perso una percentuale elevata della loro superficie. Nel giro di 12 anni infatti questi ghiacciai hanno perso addirittura il 13% della superficie che li caratterizzava in precedenza.

Queste informazioni arrivano direttamente da un progetto messo a punto con la collaborazione dell’Università di Zurigo, dell’Università Statale di Milano, dell’Università di Grenoble e della società Enveo It Gmbh. Questi dati sono stati pubblicati sulla piattaforma Earth system Science Data e possono essere consultati in modo pubblico da chiunque volesse saperne di più.