I girasoli nella savana che aiutano la natura e gli animali

Molto interessante l’operato di Patrick Kilonzo Mwalua, uomo kenyano da tutti conosciuto come water man. Mwalua è diventato famoso per il suo spendersi a favore degli animali assetati, che riforniva costantemente di acqua nelle zone rurali del parco dello Tsavo. Adesso è stato il promotore di una nuova iniziativa.

La constatazione di Mwalua

L’idea di Mwalua di piantare i girasoli nella savana è nata da una constatazione che non bisogna affatto sottovalutare. Infatti questo “eroe kenyano”, mentre ha provato ad offrire tutto il suo aiuto agli animali del parco, ha notato come la situazione stia diventando molto difficile a causa dei conflitti fra uomini e animali.

Si stanno esasperando i rapporti tra contadini ed elefanti, che sono sempre più attratti dai raccolti di mais e legumi. Quando arrivano gli elefanti, spesso i raccolti vengono distrutti.

L’idea di piantare i girasoli

Mwalua ha avuto quindi l’idea, per risolvere questa situazione e per smorzare i toni del conflitto uomo-animali, di avviare un altro tipo di coltura. L’idea è stata rappresentata dalla coltivazione dei girasoli.

Infatti i girasoli possono essere una fonte di sostentamento e di guadagno per i contadini, che possono vendere i semi dei fiori, possono estrarre l’olio ed utilizzare il materiale di scarto per ricavare mangime per gli animali d’allevamento.

Allo stesso modo, poiché gli elefanti non sono attirati dai girasoli, si può ridurre il problema della distruzione dei raccolti. Il vantaggio è rappresentato anche dal fatto che i girasoli hanno bisogno di meno acqua per crescere rispetto alle coltivazioni di mais e di legumi.