Corniolo: proprietà e come coltivarlo

Pur essendo poco conosciuto, il corniolo è un albero dalle piccole dimensioni che non solo dà fiori magnifici, ma è anche utilizzato per le proprietà curative che lo riguardano (legate soprattutto ai suoi frutti).

Le sue dimensioni possono variare, raggiunge fino ad un massimo di 5 metri d’altezza, anche se di norma quelli conosciuti si fermano a circa tre metri. Cresce soprattutto in prossimità dei confini boschivi o in collina e lo si trova facilmente in tutto il territorio italiano.

Le varietà di corniolo

Come ogni pianta, anche il corniolo si presenta in diverse varianti, anche se la più famosa è la Cornus Mas, nota per le sue potenzialità decorative e per i frutti che produce. Comunque si tratta di un albero appartenere alla stirpe delle Cornacee, con foglie ovate dalla punta acuminata.

Molto probabilmente nasce in Europa, anche se ci sono alcune correnti di pensiero che la vedono protagonista del territorio collinare americano.

Le proprietà del corniolo e il suo utilizzo

Tutte le proprietà legate a quest’albero fanno riferimento al suo frutto, la corniola, un piccolo frutto che nasce dalla variante di corniolo poc’anzi citata. È un frutto che può esser mangiato anche così, ma che viene utilizzato maggiormente per bevande e marmellate. Questo perché è ricco di antiossidanti, tannini, caroteni e vitamine.

In tal senso dunque si pensa che il corniolo abbia proprietà astringenti, e che dunque aiuti la flora batterica in caso di problemi intestinali. Addirittura viene usato per far calare la febbre. Queste due proprietà benefiche però vengono ricavate non dal frutto, bensì dalla corteccia dell’albero, con cui si produce un decotto curativo.

Da questa bevanda ottenuta viene fuori anche un ottimo alleato contro la formazione delle rughe. Mentre invece il succo ricavato dalla frutta vale come scrub efficace per il viso, oltre che essere un ottimo elisir per i capelli.

Come coltivare il corniolo

Di solito se si vuole coltivare il corniolo lo si dovrebbe fare verso la fine di settembre, insomma nella prima fase autunnale. Meglio evitare dunque la fase di innesto nel pieno dell’inverno. Anzi, c’è chi, soprattutto nelle zone più fresche, si adopera per la coltivazione e la cura verso la fine dell’estate.

Qualora avessimo deciso di piantare un giardino intero, si deve tener presente che tra un fusto e un altro occorre una distanza di almeno tre metri. Distanza che va rispettata anche se intendiamo piantare un solo esemplare ma abbiamo altri alberi in giardino.

Quando abbiamo completato la fase di piantumazione, visto che si va incontro al periodo invernale, va concimato il terreno adiacente con una quindicina di chili di letame acquistato in un vivaio. Questo per consentire al corniolo di attecchire bene al terreno e di resistere dunque alle temperature taglienti del periodo invernale. Comunque sia meglio sempre posizionare l’albero verso la luce del sole e al riparo da intemperie. Almeno così germoglierà in modo più vigoroso.

La cura del corniolo

Circa la questione del terreno, stiamo parlando di un albero talmente resistente da adattarsi anche a qualità di concime arida, anzi cresce pure in prossimità dei sassi. Il suo rigoglio comunque arriverà ad hoc solo in corrispondenza di terreni con un pH neutro.

Per la cura, il corniolo va irrigato con acqua abbondante solo nei periodi di magra (siccità) facendo attenzione ad evitare ristagni nel terreno. In genere invece non va innaffiato con frequenza. Invece un po’ di acqua in più va data quando iniziano ad apparire i primi frutti fino alla raccolta.

Infine, la concimazione e la potatura sono due aspetti di cui tener conto con attenzione. Soprattutto per la questione della concimazione, che va fatta ogni due anni, rigirando il terreno adagio e aggiungendo circa 15 kg di letame stagionato almeno 12 mesi. La potatura invece va fatta durante il periodo invernale e deve riguardare solo le parti danneggiate o che non producono più.