Colori dell’arcobaleno: ordine, sequenza e significato

I colori dell’arcobaleno sono tradizionalmente considerati sette. Colpiscono sempre per la loro vivacità, come questo fenomeno meteo che compare improvvisamente nel cielo. La fisica ha spiegato ormai da tempo perché si compongono nel cielo queste strisce colorate. Infatti il fenomeno dell’arcobaleno è stato studiato già a partire dal XVII secolo. Già Newton si è occupato di approfondire le precedenti conoscenze che si avevano sull’arcobaleno, questo arco che, mettendo i colori dell’arcobaleno in ordine, ricorda le tinte tipiche della bandiera della pace. Ma qual è il significato dell’arcobaleno e che cosa stanno a rappresentare i sette colori dell’arcobaleno?

Come si forma l’arcobaleno

L’arcobaleno si forma per la rifrazione e la dispersione della luce delle gocce della pioggia. È questo che hanno chiarito le teorie scientifiche che hanno studiato a fondo il fenomeno. Non a caso quest’arco si forma dopo un temporale.

La luce del sole si riflette nelle gocce di acqua che rimangono in sospensione nell’atmosfera. È essenzialmente un fenomeno ottico, la cui posizione dipende molto dal punto di vista dell’osservatore e da quella del sole.

Anche la forma particolare che assume l’arcobaleno è spiegabile a livello scientifico. Ma quanti colori ha l’arcobaleno? Alcuni per esempio credono che si tratti di sei colori e non di sette come si afferma nella tradizione.

In ogni caso l’arcobaleno rimane sempre un fenomeno scientifico affascinante, come si può vedere anche dal famoso prisma di vetro di Newton.

Quanti sono i colori dell’arcobaleno

I colori dell’arcobaleno sarebbero sette. Per arrivare a sette colori va aggiunto l’indaco. Proprio il numero sette tradizionalmente è stato scelto per indicare la sequenza dei colori dell’arcobaleno, perché è un numero dai grandi e misteriosi significati.

L’ordine dei colori dell’arcobaleno sarebbe in corrispondenza delle note musicali. Comunque proprio il numero dei colori dell’arcobaleno ha sempre creato una certa confusione e molte perplessità, soprattutto sulla validità di considerare l’indaco come facente parte della sequenza cromatica.

Il significato dei colori dell’arcobaleno

Di solito i colori dell’arcobaleno si dividono in caldi e freddi. Questi ultimi, come per esempio il blu e il viola, esprimono più sensazioni di quiete. Invece i colori caldi, come il rosso e l’arancione, sono associati ad emozioni di vitalità e di positività. Ma scendiamo nei particolari e spieghiamo alcuni dei significati, anche rifacendoci alle tradizioni.

Ad esempio il rosso per i cristiani è simbolo di energia e saggezza, per il buddismo e per l’induismo è il colore che è in grado di ancorare l’essere umano sul piano fisico. Il giallo sta ad indicare la luminosità del pensiero. Il verde è associato alla guarigione, infatti secondo le teorie proprio il colore verde rappresenta la salute e il benessere.

Il blu dalla tradizione cristiana è associato all’arcangelo Michele, che rappresenta la spiritualità. Ha un suo legame con l’acqua e un riferimento al mondo dello spirito.

L’arancione, secondo le teorie psicologiche, è il simbolo della creatività. Inoltre secondo le tradizioni orientali viene associato alla fertilità.

Il viola rappresenta la misericordia e la benevolenza. L’indaco invece, sempre secondo una visione psicologica, costituisce il punto di unione tra il mondo cosciente e quello subcosciente.

La sequenza dei colori dell’arcobaleno in ordine è la seguente: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e viola.

Un particolare arcobaleno: quello secondario

Gli esperti parlano anche di arcobaleno secondario. Si tratta di un arco sempre con gli stessi colori come quelli tipici dell’arcobaleno primario. Il secondario è visibile all’esterno dell’arco primario e appare come più scuro e più grosso.

È il risultato di una doppia rifrazione della luce solare sulle gocce di pioggia. In generale è meno facile da vedere rispetto all’arcobaleno primario e i colori si presentano invertiti.

Infatti possiamo notare la presenza del blu all’esterno e del rosso all’interno. Quella parte di cielo a tinta unica che si riscontra tra l’arcobaleno primario e quello secondario viene chiamata la banda di Alessandro e deriva il suo nome da Alessandro di Afrodisia, che l’ha descritta per la prima volta.

Teoricamente ci sarebbe anche la possibilità di vedere un terzo arcobaleno, ma questo triplo è davvero una rarità in termini di visibilità.