Cambiamenti climatici e animali migratori: le oche facciabianca resistono agli habitat mutevoli

Il clima sta cambiando a un ritmo senza precedenti, insieme agli ambienti di molte specie animali e vegetali. Le popolazioni si estinguono in luoghi che diventano intollerabili e prosperano in altri luoghi che sono diventati più benigni.

Questo problema è forse più grave per gli animali migratori, che devono adattarsi non a uno, ma a diversi ambienti mutevoli che visitano durante l’anno. Per questo, molte popolazioni migratorie stanno diminuendo, in quanto incapaci di adattarsi a più habitat mutevoli.

Ma alcune specie migratorie prosperano. Tra loro ci sono le oche facciabianca, uccelli di piccole dimensioni che svernano in Europa e si allevano tradizionalmente nelle tundre artiche di Siberia, Svalbard e Groenlandia. 

L’osservazione delle oche

Le oche facciabianca sono l’eccezione. Sin dalla loro ultima estinzione negli anni ’50, quando erano rimaste meno di 500 oche, gli scienziati hanno monitorato il loro approccio all’ambiente. Le oche sono state osservate nella loro zona di svernamento al Solway Firth, tra Scozia e Inghilterra, lungo la costa norvegese durante la migrazione primaverile e fino alle Svalbard.

Ogni primavera dagli anni ’70 in poi, i ricercatori si recavano a Helgeland, sulla costa occidentale della Norvegia, per osservare le oche che arrivavano dal Regno Unito per riempire le loro pance sull’erba. 

All’inizio degli anni ’90, i ricercatori di uccelli hanno scoperto una manciata di oche selvatiche a Vesterålen, a 350 km a nord-ovest di Helgeland, mentre contavano oche dai piedi rosa – un’altra popolazione vulnerabile di oche. Da allora, il numero di oche da circo a Vesterålen in primavera è aumentato costantemente .

Dagli anni 2000 in poi, gli osservatori d’oca nel tradizionale sito di alimentazione in Helgeland hanno iniziato a vedere diminuire i numeri. Attualmente, la maggior parte della popolazione (ora 40.000 uccelli forti) si ferma a Vesterålen.

Gli animali si adattano ai cambiamenti

Il numero di oche a Vesterålen in primavera è in realtà cresciuto più rapidamente di quanto si possa spiegare dal solo tasso di natalità. Appare dunque evidente che alcune specie animali cercano di adattarsi alle nuove situazioni ambientali, resistendo all’estinzione.