Cambiamenti climatici causa della povertà della popolazione entro il 2030

Il rischio di povertà della popolazione mondiale è sempre in agguato. Ma sino ad ora mai avevamo pensato di poterla causare con l’inquinamento. E invece un nuovo rapporto pubblicato qualche giorno fa ha stimato che oltre 120 milioni di persone potrebbero scivolare nella povertà entro il prossimo decennio a causa dei cambiamenti climatici.

Perché il cambiamento del clima potrebbe impoverirci

A causa di eventi meteorologici estremi come siccità, inondazioni e uragani che diventano più frequenti, le persone più povere del mondo saranno costrette a “scegliere tra fame e migrazione”, come descrive il rapporto.
 
Gli scienziati sottolineano che i cambiamenti climatici possono indebolire i miglioramenti che abbiamo raggiunto nel corso degli ultimi 50 anni nel campo della salute globale e della riduzione della povertà. 

Secondo la Banca Mondiale, se non verrà intrapresa alcuna azione immediata, entro il 2030 ci saranno 120 milioni di persone in tutto il mondo che non potranno vivere più nell’agiatezza di oggi. Solo 800 milioni di persone vivono in climi caldi nell’Asia meridionale e le condizioni di vita peggioreranno entro il 2030.

I mezzi di sostentamento dei più poveri del mondo saranno maggiormente interessati dai mutamenti climatici, in quanto non sarà possibile la fuga. Quando il tempo diventerà estremamente radicale, i più disagiati perderanno anche quelle (già poche) risorse necessarie per il sostentamento, peggiorando ulteriormente la situazione.

Epidemie di malattie in aumento

Inoltre i cambiamenti climatici provocano la diffusione di malattie in regioni in cui prima erano sconosciute. Questo in quanto cambia il flusso di migrazione degli insetti.

Gli scienziati dicono che la parte più povera della popolazione mondiale, circa 3,5 miliardi di persone, incide per il 10% sulla liberazione di anidride carbonica. Viceversa, le persone dei Paesi sviluppati sono responsabili della metà delle emissioni di gas serra nell’atmosfera. Ragion per cui gli esperti delle Nazioni Unite esortano gli Stati e le aziende ad impegnarsi più attivamente nella limitazione dei gas serra nell’atmosfera che accelerano questo mutamento radicale del nostro pianeta.