Ecosistema Urbano 2025: alcune città al top, mentre altre arrancano tra smog e perdite idriche

Il nuovo rapporto di Legambiente fotografa le città italiane tra successi e ritardi nella transizione green. Ecosistema Urbano nel 2025.
Le città italiane arrancano nella corsa alla sostenibilità, ma quali sono le località più sostenibili?
Il nuovo rapporto Ecosistema Urbano 2025 di Legambiente racconta un Paese diviso, dove il Nord accelera e il Sud resta indietro.
Smog, sprechi idrici e suolo consumato continuano a pesare come zavorre sulla qualità della vita urbana.
Eppure, tra dati in calo e segnali incoraggianti, emergono città che mostrano come la transizione ecologica non sia un sogno irraggiungibile.
Le città più virtuose e quelle in affanno: la nuova statistica
Trento e Mantova conquistano i primi due posti nella classifica dei 106 capoluoghi italiani. Il loro successo non è casuale: efficienza nella gestione dell’acqua, aria più pulita e una raccolta differenziata che supera l’80%. Seguono Bergamo, in grande rimonta grazie a piste ciclabili e servizi urbani in crescita, poi Bolzano, Pordenone, Reggio Emilia, Parma, Rimini, Bologna e Forlì.
La media nazionale, però, cala al 54,24%: nessuna città raggiunge la piena sostenibilità. Nel Sud, solo Cosenza riesce a entrare nella top 20, pur perdendo qualche posizione. Le altre restano lontane dai vertici, con Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone ferme in fondo alla classifica sotto i 25 punti su 100. Smog e perdite idriche restano le criticità più gravi. Ventuno città perdono metà dell’acqua immessa in rete. Nel frattempo, calano gli spazi dedicati a piste ciclabili, isole pedonali e zone a traffico limitato, mentre cresce il consumo di suolo: +4.500 ettari in cinque anni, anche se la popolazione urbana è in calo.

Segnali di rinascita e sfide future: ecosistema urbano 2025
C’è, però, chi prova a cambiare rotta. La raccolta differenziata supera per la prima volta la soglia del 65% medio nazionale. Crescono i passeggeri del trasporto pubblico, in particolare a Milano e Roma, che tornano a muoversi con un ritmo pre-pandemico. Legambiente chiede ora una legge nazionale sulla rigenerazione urbana, capace di frenare il consumo di suolo e rendere stabili i bonus edilizi per l’efficientamento energetico.
L’obiettivo è chiaro: città più resilienti, verdi e a emissioni zero. La sfida, spiegano gli esperti, non è più rinviare: trasformare i centri urbani in luoghi vivibili, connessi e inclusivi è ormai una necessità. Perché la vera modernità, oggi, si misura nel respiro pulito di chi la abita. Entro il 2050 le città italiane potranno diventare green, digitali e resilienti, con reti idriche intelligenti e mobilità pulita. Ma senza una legge nazionale per la rigenerazione urbana rischiano di restare soffocate da smog, caldo estremo e sprechi energetici.
