A che età siamo davvero al top? La scienza svela quando la mente raggiunge il suo massimo potenziale

Uno studio internazionale ribalta il mito della giovinezza: la mente umana raggiunge il picco molto dopo i 30 anni. Ecco quando e perché.
L’età ideale non è la stessa per tutti. Il corpo conosce i suoi limiti e il suo massimo rendimento, ma la mente segue un percorso diverso.
Più lento, più profondo. Uno studio pubblicato sulla rivista Intelligence e condotto dal professor Gilles E. Gignac, psicologo della University of Western Australia, mette in discussione le nostre certezze.
La vera giovinezza mentale, spiegano i ricercatori, non coincide con quella fisica.
E i risultati raccontano una storia sorprendente, che ridisegna l’idea di intelligenza e del suo pieno potenziale. Scopri a quale età
Quando il corpo è giovane, la mente si sta ancora formando
Fisicamente l’essere umano tocca il suo apice tra i 25 e i 30 anni: forza, resistenza e riflessi al massimo. Ma sul fronte mentale la musica cambia. La mente ha bisogno di tempo per imparare a funzionare davvero bene. Le capacità di risolvere problemi, gestire persone o mantenere lucidità nelle decisioni non esplodono nella giovinezza, ma maturano con l’esperienza. È una crescita lenta, fatta di errori, intuizioni e riflessioni che si stratificano dentro di noi.
Non è un caso che molti leader, scienziati e artisti abbiano firmato le loro opere più brillanti dopo una certa età. Con il tempo la mente diventa più precisa, più profonda, meno impulsiva. Il cervello impara a leggere meglio la complessità del mondo, a unire logica ed empatia, calcolo ed emozione. È una forma di saggezza che non si insegna, ma si conquista vivendo.

Non sei vecchio, sei intelligente: ecco l’età migliore per il tuo potenziale
Nel suo studio, il team australiano ha analizzato 16 tratti psicologici e cognitivi, dalle abilità logiche alla memoria, dalla velocità di elaborazione all’intelligenza emotiva. A questi si sono aggiunti i principali tratti della personalità: estroversione, stabilità emotiva, apertura mentale, coscienziosità e gradevolezza. Il risultato? Molti di questi aspetti raggiungono il massimo non in gioventù, ma molto più tardi. La coscienziosità, cioè la capacità di essere organizzati e affidabili, tocca il suo picco intorno ai 65 anni. La stabilità emotiva arriva ancora più in alto, intorno ai 75. Persino il ragionamento morale e la capacità di resistere ai pregiudizi cognitivi continuano a crescere fino ai 70 o 80 anni.
In media, il cervello umano raggiunge il suo massimo potenziale tra i 55 e i 60 anni. Solo dopo i 65 comincia a rallentare, ma in modo graduale. È una curva dolce, che mostra quanto l’esperienza possa compensare il tempo. L’età ideale, quindi, non è un numero da calendario. È un equilibrio tra lucidità, consapevolezza e intelligenza emotiva. Forse la vera maturità arriva quando smettiamo di inseguire la giovinezza e impariamo ad ascoltare quella parte di noi che, col tempo, diventa più saggia e più viva.
