A che età siamo davvero al top? La scienza svela quando la mente raggiunge il suo massimo potenziale

Intelligenza umana (Pixabay) Newsecologia.it (1)
Intelligenza umana (Pixabay) Newsecologia.it

Uno studio internazionale ribalta il mito della giovinezza: la mente umana raggiunge il picco molto dopo i 30 anni. Ecco quando e perché.

L’età ideale non è la stessa per tutti. Il corpo conosce i suoi limiti e il suo massimo rendimento, ma la mente segue un percorso diverso.

Più lento, più profondo. Uno studio pubblicato sulla rivista Intelligence e condotto dal professor Gilles E. Gignac, psicologo della University of Western Australia, mette in discussione le nostre certezze.

La vera giovinezza mentale, spiegano i ricercatori, non coincide con quella fisica.

E i risultati raccontano una storia sorprendente, che ridisegna l’idea di intelligenza e del suo pieno potenziale. Scopri a quale età

Quando il corpo è giovane, la mente si sta ancora formando

Fisicamente l’essere umano tocca il suo apice tra i 25 e i 30 anni: forza, resistenza e riflessi al massimo. Ma sul fronte mentale la musica cambia. La mente ha bisogno di tempo per imparare a funzionare davvero bene. Le capacità di risolvere problemi, gestire persone o mantenere lucidità nelle decisioni non esplodono nella giovinezza, ma maturano con l’esperienza. È una crescita lenta, fatta di errori, intuizioni e riflessioni che si stratificano dentro di noi.

Non è un caso che molti leader, scienziati e artisti abbiano firmato le loro opere più brillanti dopo una certa età. Con il tempo la mente diventa più precisa, più profonda, meno impulsiva. Il cervello impara a leggere meglio la complessità del mondo, a unire logica ed empatia, calcolo ed emozione. È una forma di saggezza che non si insegna, ma si conquista vivendo.

Sviluppo intellettuale della tua mente
Sviluppo intellettuale (Pixabay) Newsecologia.it

Non sei vecchio, sei intelligente: ecco l’età migliore per il tuo potenziale

Nel suo studio, il team australiano ha analizzato 16 tratti psicologici e cognitivi, dalle abilità logiche alla memoria, dalla velocità di elaborazione all’intelligenza emotiva. A questi si sono aggiunti i principali tratti della personalità: estroversione, stabilità emotiva, apertura mentale, coscienziosità e gradevolezza. Il risultato? Molti di questi aspetti raggiungono il massimo non in gioventù, ma molto più tardi. La coscienziosità, cioè la capacità di essere organizzati e affidabili, tocca il suo picco intorno ai 65 anni. La stabilità emotiva arriva ancora più in alto, intorno ai 75. Persino il ragionamento morale e la capacità di resistere ai pregiudizi cognitivi continuano a crescere fino ai 70 o 80 anni.

In media, il cervello umano raggiunge il suo massimo potenziale tra i 55 e i 60 anni. Solo dopo i 65 comincia a rallentare, ma in modo graduale. È una curva dolce, che mostra quanto l’esperienza possa compensare il tempo. L’età ideale, quindi, non è un numero da calendario. È un equilibrio tra lucidità, consapevolezza e intelligenza emotiva. Forse la vera maturità arriva quando smettiamo di inseguire la giovinezza e impariamo ad ascoltare quella parte di noi che, col tempo, diventa più saggia e più viva.