Non tutti devono pagare la TARI. Scopri in quali casi la legge consente l’esenzione dalla tassa rifiuti e come ottenerla legalmente.
Ogni anno arriva puntuale e inevitabile, ma non per tutti è davvero dovuta.
La TARI, la tassa sui rifiuti, pesa sul bilancio familiare di milioni di italiani, ma in alcuni casi la legge prevede l’esenzione totale.
Esistono infatti situazioni specifiche in cui non si è tenuti a pagare, a patto di rispettare determinati requisiti.
Ma chi può davvero evitare questo tributo e come si dimostra di avere diritto all’esonero? La risposta potrebbe sorprenderti.
La TARI, introdotta per coprire i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, si applica in base alla superficie dell’immobile e al numero di occupanti. Tuttavia, se l’immobile è inutilizzato e non produce rifiuti, è possibile ottenere l’esenzione totale. La condizione principale è l’assenza di utenze domestiche: niente allacci a luce, acqua o gas. Questo dimostra che l’abitazione non è abitata e quindi non genera rifiuti.
Alcuni comuni chiedono anche che l’immobile sia completamente privo di arredi. In certi casi, l’esonero si estende a chi versa in grave disagio economico, con redditi o ISEE sotto le soglie comunali previste. Molti regolamenti comunali riconoscono inoltre riduzioni per abitazioni usate solo per brevi periodi dell’anno, come le seconde case o quelle di cittadini residenti all’estero per più di sei mesi. Anche i fabbricati rurali o gli immobili adibiti a uso tecnico possono rientrare nelle agevolazioni se non producono rifiuti.
Chi vive in affitto deve pagare la TARI solo se resta nell’immobile per più di sei mesi. Per locazioni brevi o temporanee, l’obbligo resta al proprietario. In caso di inutilizzo, invece, è possibile chiedere l’esonero senza dover presentare una disdetta: la tassa resta sospesa fino a quando permangono le condizioni di esenzione.
La legge prevede anche sconti per inefficienze del servizio: se la raccolta rifiuti è scarsa o i cassonetti sono troppo lontani, la tariffa può essere ridotta fino al 40%. In caso di scioperi prolungati o interruzioni del servizio, lo sconto può arrivare addirittura all’80%. Chi invece deve chiudere definitivamente la posizione TARI, per vendita o trasferimento, deve inviare una disdetta formale. Oggi è possibile farlo anche online tramite servizi legali certificati che garantiscono validità formale e zero burocrazia. Una piccola azione che può evitare grandi spese future.