Nel cuore del Golfo di Napoli un ritrovamento eccezionale rivela una scogliera di coralli bianchi nascosta per millenni nel Canyon Dohrn.
A cinquecento metri sotto la superficie del Golfo di Napoli si cela un segreto rimasto ignoto per millenni.
Un paesaggio sommerso, silenzioso e perfettamente conservato, che racconta una storia di vita e di resilienza.
Le telecamere della nave di ricerca Gaia Blu hanno svelato l’esistenza di una scogliera di coralli bianchi, nascosta nel cuore del Canyon Dohrn.
Un ritrovamento che cambia la prospettiva sulla biodiversità del Mediterraneo e riaccende la speranza di poter proteggere uno dei suoi ecosistemi più straordinari.
C’è un luogo nel Mediterraneo dove il tempo sembra essersi fermato. Cinque secoli di silenzio hanno custodito un paesaggio sconosciuto, un mosaico di vita nascosto nelle profondità del Golfo di Napoli. Lì, dove la luce non arriva e l’ossigeno scarseggia, una spedizione scientifica ha riportato alla luce una meraviglia sommersa: una scogliera di coralli bianchi rimasta intatta per millenni.
La missione, condotta a bordo della nave Gaia Blu, ha visto all’opera i ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme a università e istituti italiani di eccellenza. È nelle viscere del Canyon Dohrn, a oltre 500 metri sotto il livello del mare, che le telecamere di un veicolo sottomarino hanno immortalato per la prima volta un ecosistema di rara complessità. Imponenti strutture calcaree, larghe fino a due metri e alte come palazzi, si estendono lungo una parete di oltre ottanta metri, illuminate dal bagliore artificiale dei fari del robot.
Gli studiosi li chiamano Desmophyllum pertusum e Madrepora oculata, ma per il mondo sono semplicemente “coralli bianchi”: creature che vivono al buio, costruendo pazientemente vere e proprie città minerali. Queste biocostruzioni non erano mai state osservate prima nel Canyon Dohrn, e solo in pochi casi altrove nel Mediterraneo. La loro presenza svela l’esistenza di un habitat marino profondo di eccezionale valore ecologico, popolato anche da coralli neri, spugne e ostriche fossili risalenti a epoche remote.
Secondo i ricercatori coinvolti nei progetti europei Life Dream e Redress, questa scoperta rappresenta una svolta nella conoscenza e nella tutela degli ecosistemi sommersi. Il canyon, proposto come nuova area protetta della rete Natura 2000, potrebbe diventare un laboratorio naturale per il restauro degli habitat marini danneggiati dalle attività umane. Le antiche colonie di coralli, insieme ai resti fossili, raccontano una storia di resilienza e trasformazione che unisce scienza, geologia e poesia naturale. Nascosta per millenni nel cuore blu del Mediterraneo, la scogliera del Canyon Dohrn oggi torna a respirare grazie alla ricerca, ricordando quanto fragile e preziosa sia la vita nei nostri mari.