Il divieto stupisce tutti, niente più smartphone sull’autobus: preparati a portare un libro o rischi grosso.
Pensare di affrontare un viaggio, anche di pochi minuti, senza poter utilizzare lo smartphone sembra assurdo oggi.
Stiamo vivendo, chiaramente, un periodo di dipendenza collettiva per lo smartphone e tutto ciò che il suo uso permette, in primis la fruizione di contenuti.
Per questo un divieto simile può sembrare assurdo, ingiusto, e soprattutto senza senso, specie se non viene contestualizzato.
Eppure, si tratta di un divieto a cui già tutti sembrano essersi adattati, e anche con un certo piacere.
Se da noi, in Italia, l’inizio di questo anno scolastico ha sancito l’applicazione del nuovo divieto di utilizzare lo smartphone a scuola, è in Giappone che bastano delle regole culturali per fase sì che non lo si utilizzi sui mezzi. In Giappone, in realtà, lo smartphone lo si può utilizzare, ma non per mandare vocali o parlare al telefono. Non lo si può utilizzare per tutte quelle funzioni che creano rumore e possono disturbare il prossimo.
Se per molti (soprattutto gli occidentali) si tratta di un patto sociale esagerato, altri ritengono che sia un segno di grande rispetto per l’altro e, dunque, di grande civiltà. Infatti, non solo è mal visto parlare al telefono, ma anche avere conversazioni con un proprio amico seduto a fianco, persino se a bassa voce. Da noi sarebbe praticamente impossibile pensare di inserire un simile divieto: non esiste una cultura radicata alla base perché un patto sociale simile possa attecchire.
Gli ultimi anni testimoniano un crescente interesse da parte degli italiani, e degli europei in generale, per il Giappone. Complici i cartoni animati giapponesi in onda negli anni Novanta sui canali regionali e su Italia Uno, gli italiani hanno sviluppato un immaginario particolare sul Giappone, e per molti visitare questa nazione è un sogno. Prima di fare i bagagli e partire, comunque, l’occidentale deve scendere a patti con una cultura profondamente diversa dalla nostra, con i suoi pro e contro.
Il silenzio sui mezzi pubblici può essere considerato in entrambi i modi, fatto sta che nel Paese del Sol Levante non è stato necessario nemmeno introdurre una vera norma per creare un rispettoso silenzio. Pensiamo che, invece, in Italia vengono istituite carrozze di treni “del silenzio” per mantenere un basso livello di rumore.