Animali

Identificata in Australia una balena di 26 milioni di anni con una bocca piena di denti

Cetaceo preistorico (Fonte X – R. Duncan) Newsecologia.it (1)

Un fossile rinvenuto in Australia rivela l’esistenza di una balena dentata di 26 milioni di anni, svelando nuove prospettive evolutive.

Una scoperta avvenuta quasi per caso sulle coste australiane ha permesso di aggiungere un nuovo tassello alla storia dei cetacei.

Si tratta di un fossile risalente a circa 26 milioni di anni fa, appartenente a una specie di piccola balena provvista di denti aguzzi.

I ricercatori hanno battezzato l’animale Janjucetus dullardi e lo considerano un esemplare fondamentale per comprendere l’evoluzione di questi mammiferi marini.

Il ritrovamento, oltre a restituire un’immagine sorprendente della fauna preistorica, offre nuove chiavi di lettura sull’adattamento delle balene.

Una balena antica dalle caratteristiche sorprendenti

Il fossile è stato individuato lungo la costa di Victoria e successivamente analizzato dagli esperti del Museums Victoria Research Institute. Dallo studio del cranio parziale, delle ossa auricolari e dei denti, gli scienziati hanno potuto ricostruire l’aspetto dell’animale: un cetaceo lungo circa due metri, con muso corto, grandi occhi frontali e una bocca dotata di denti affilati. Un profilo ben diverso dalle balene con fanoni conosciute oggi, che filtrano il plancton.

Gli studiosi collocano Janjucetus dullardi nel gruppo dei mammalodontidi, una famiglia estinta di balene primitive. Secondo le analisi, questi animali popolavano gli oceani tra 23 e 30 milioni di anni fa. L’esemplare australiano rappresenta la terza specie scoperta nella regione di Victoria, ma è il primo a conservare dettagli così nitidi delle strutture dentali e dell’orecchio interno, fondamentali per interpretare la sua biologia e le modalità di caccia.

Cetaceo preistorico (Fonte X – R. Duncan) Newsecologia.it (1)

L’importanza scientifica del ritrovamento del cetaceo preistorico

Il fossile, donato al museo da un abitante della zona, è stato descritto dai ricercatori come una scoperta cruciale. Permette infatti di chiarire un passaggio ancora poco conosciuto nell’evoluzione delle balene: il momento in cui alcune specie passarono da predatori con denti a giganti filtratori. Secondo gli studiosi, l’animale doveva avere un comportamento aggressivo e predatorio, più vicino agli squali che ai pacifici cetacei odierni.

Per i paleontologi, questo reperto offre una “finestra sul passato” che consente di osservare come le prime balene si siano adattate alla vita marina. Gli specialisti sottolineano come la regione di Victoria si confermi un’area particolarmente ricca di testimonianze fossili, utile a ricostruire la straordinaria diversità delle forme di vita che hanno popolato gli oceani nel corso dei millenni. La scoperta aggiunge un tassello prezioso alla conoscenza scientifica e apre nuove prospettive di ricerca sull’evoluzione dei cetacei. Se questa scoperta ti ha appassionato puoi vedere altri animali preistorici visitando musei di storia naturale, parchi paleontologici e siti archeologici attrezzati. Inoltre, alcune esposizioni interattive e ricostruzioni 3D permettono di vivere un’esperienza immersiva, ideale per famiglie, studenti e appassionati.

Published by
Barbara Guarini