Un lieve aumento dei casi Covid in Italia riporta l’attenzione sulla variante Stratus: sintomi, fragilità a rischio e nuove cure.
Negli ultimi giorni, i dati ufficiali segnalano un’inversione di tendenza. I contagi tornano a crescere, seppur in modo contenuto, e l’attenzione si concentra su una nuova variante.
Quali caratteristiche presenta? Chi deve preoccuparsi maggiormente? E soprattutto, come stanno rispondendo i sistemi sanitari e la ricerca farmaceutica?
L’argomento riporta alla memoria scenari già vissuti, ma con un contesto molto diverso rispetto al passato.
Per comprendere la reale portata della situazione, occorre osservare i numeri e le indicazioni degli esperti.
Il bollettino del Ministero della Salute registra un incremento dei casi: tra il 28 agosto e il 3 settembre si contano 2.050 positivi, contro i 1.391 della settimana precedente. I decessi invece sono leggermente calati, passando da 10 a 8. Si tratta di cifre lontane dai picchi pandemici, ma sufficienti a far emergere l’attenzione su una nuova variante che si sta diffondendo rapidamente.
Gli ospedali continuano a ricoverare pazienti positivi, ma in prevalenza si tratta di soggetti fragili, con più patologie o immunocompromessi. Per la popolazione generale, spiegano gli specialisti, l’infezione oggi si manifesta in modo meno severo. I dati di mortalità lo confermano: il tasso rimane bassissimo e concentrato quasi esclusivamente negli ultraottantenni e ultra novantenni. Un segnale che la circolazione del virus non rappresenta più una minaccia generalizzata, ma un rischio da monitorare con attenzione per le categorie più vulnerabili.
La protagonista di questa fase è la variante XFG, soprannominata “Stratus”. Arrivata dagli Stati Uniti e frutto della ricombinazione di mutazioni precedenti, oggi rappresenta oltre la metà dei contagi in Italia. Tra i sintomi segnalati tornano la perdita improvvisa di gusto e olfatto, febbre alta e disturbi respiratori. Caratteristiche che riportano a ricordi dei primi anni della pandemia, seppur con un impatto meno drammatico. Gli esperti invitano gli anziani e i fragili a non sottovalutare il richiamo vaccinale in vista dell’autunno, soprattutto in concomitanza con la campagna antinfluenzale.
Intanto, dagli Stati Uniti arriva una novità importante: la Food and Drug Administration ha approvato la nuova formulazione di Comirnaty di Pfizer-BioNTech, destinata agli over65 e a chi presenta patologie di base. Il vaccino aggiornato mira specificamente alla sottovariante LP.8.1, ma ha mostrato nei test preclinici una buona protezione anche contro Stratus e altre sottovarianti. Un contesto dunque di cauta fiducia: la circolazione del virus continua, ma con strumenti sempre più mirati e un impatto molto diverso rispetto al passato.