COVID, nuova ondata lieve in Italia: cosa sappiamo della variante “Stratus”

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Virus (pexels) Newsecologia.it

Un lieve aumento dei casi Covid in Italia riporta l’attenzione sulla variante Stratus: sintomi, fragilità a rischio e nuove cure.

Negli ultimi giorni, i dati ufficiali segnalano un’inversione di tendenza. I contagi tornano a crescere, seppur in modo contenuto, e l’attenzione si concentra su una nuova variante.

Quali caratteristiche presenta? Chi deve preoccuparsi maggiormente? E soprattutto, come stanno rispondendo i sistemi sanitari e la ricerca farmaceutica?

L’argomento riporta alla memoria scenari già vissuti, ma con un contesto molto diverso rispetto al passato.

Per comprendere la reale portata della situazione, occorre osservare i numeri e le indicazioni degli esperti.

Aumento dei contagi da Covid: un invito alla prudenza

Il bollettino del Ministero della Salute registra un incremento dei casi: tra il 28 agosto e il 3 settembre si contano 2.050 positivi, contro i 1.391 della settimana precedente. I decessi invece sono leggermente calati, passando da 10 a 8. Si tratta di cifre lontane dai picchi pandemici, ma sufficienti a far emergere l’attenzione su una nuova variante che si sta diffondendo rapidamente.

Gli ospedali continuano a ricoverare pazienti positivi, ma in prevalenza si tratta di soggetti fragili, con più patologie o immunocompromessi. Per la popolazione generale, spiegano gli specialisti, l’infezione oggi si manifesta in modo meno severo. I dati di mortalità lo confermano: il tasso rimane bassissimo e concentrato quasi esclusivamente negli ultraottantenni e ultra novantenni. Un segnale che la circolazione del virus non rappresenta più una minaccia generalizzata, ma un rischio da monitorare con attenzione per le categorie più vulnerabili.

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Covid: nuova variante sotto osservazione (pexels-shvetsa) Newsecologia.it (1)

Variante Stratus e nuove strategie vaccinali: cosa cambia davvero

La protagonista di questa fase è la variante XFG, soprannominata “Stratus”. Arrivata dagli Stati Uniti e frutto della ricombinazione di mutazioni precedenti, oggi rappresenta oltre la metà dei contagi in Italia. Tra i sintomi segnalati tornano la perdita improvvisa di gusto e olfatto, febbre alta e disturbi respiratori. Caratteristiche che riportano a ricordi dei primi anni della pandemia, seppur con un impatto meno drammatico. Gli esperti invitano gli anziani e i fragili a non sottovalutare il richiamo vaccinale in vista dell’autunno, soprattutto in concomitanza con la campagna antinfluenzale.

Intanto, dagli Stati Uniti arriva una novità importante: la Food and Drug Administration ha approvato la nuova formulazione di Comirnaty di Pfizer-BioNTech, destinata agli over65 e a chi presenta patologie di base. Il vaccino aggiornato mira specificamente alla sottovariante LP.8.1, ma ha mostrato nei test preclinici una buona protezione anche contro Stratus e altre sottovarianti. Un contesto dunque di cauta fiducia: la circolazione del virus continua, ma con strumenti sempre più mirati e un impatto molto diverso rispetto al passato.