Monopattini elettrici, l’Europa si divide: divieti, nuove regole e aree dedicate | Cosa cambia

Monopattini elettrici
Monopattini elettrici (canva) Newsecologia.it

I monopattini elettrici hanno rivoluzionato la mobilità urbana: sicurezza e regolamentazioni in continua evoluzione.

Silenziosi, agili e veloci, i monopattini elettrici hanno cambiato il modo di vivere la città. Da simbolo di libertà e mobilità green a oggetto di polemiche, il passo è stato breve.

Amati da chi cerca praticità e sostenibilità, temuti da chi li considera un pericolo per pedoni e automobilisti, questi mezzi hanno acceso un acceso dibattito.

Ma davvero rappresentano il futuro della mobilità urbana, oppure sono solo una moda destinata a svanire sotto il peso delle nuove regole?

Cosa cambia per chi utilizza questo mezzo di trasporto green in Italia e in Europa.

Un fenomeno che ha cambiato la mobilità urbana

Dal periodo della pandemia la mobilità cittadina ha vissuto un cambiamento radicale. A imporsi sulle strade non sono state solo biciclette e scooter elettrici, ma soprattutto i monopattini elettrici, divenuti simbolo di praticità e sostenibilità. Strumenti agili, leggeri e a basso impatto ambientale, hanno rappresentato per molti la risposta immediata al traffico urbano. Tuttavia, accanto all’entusiasmo iniziale, sono emerse criticità legate alla sicurezza stradale, alla convivenza con pedoni e automobilisti e alla mancanza di una regolamentazione chiara.

La diffusione capillare ha sollevato interrogativi comuni in tutta Europa: come gestire un fenomeno che unisce mobilità green e rischi evidenti? Da Parigi a Berlino, passando per Roma, ogni città ha cercato la propria soluzione.

Monopattino parcheggiato
Monopattino parcheggiato (Canva) Newsecologia.it

Tra divieti, parcheggi intelligenti e nuove regole per i monopattini elettrici

La capitale francese è stata la prima a prendere una decisione drastica. Dopo un referendum cittadino nell’aprile 2023, Parigi ha vietato i monopattini elettrici in sharing, considerati invasivi e pericolosi. Oltre 15 mila mezzi sono stati rimossi dalle strade, ridistribuiti in altre città europee e mediorientali. La misura ha suscitato dibattito, ma ha anche mostrato come la sicurezza dei cittadini possa prevalere sull’innovazione. La Germania, invece, ha scelto la via della regolamentazione smart. A Berlino, nel quartiere Mitte, sono nate oltre cento aree di parcheggio dedicate, le cosiddette “Jelbi areas”. Grazie al sistema GPS integrato, i veicoli devono essere lasciati nelle zone prestabilite: chi non rispetta le regole continua a pagare il noleggio. Un modello che punta a ordine e disciplina senza rinunciare ai benefici della micro-mobilità.

In Italia, la risposta è passata attraverso il Codice della Strada. Le modifiche introdotte prevedono obbligo di casco, targa e assicurazione, oltre a requisiti tecnici come frecce e freni. Inoltre, la circolazione è consentita solo su strade urbane a 50 km/h. Un pacchetto di misure che mira a responsabilizzare gli utenti, ma che ha già provocato un calo dei noleggi nelle principali città. Se da una parte i monopattini elettrici restano una valida alternativa ecologica, dall’altra la sfida è renderli sicuri e integrati nel tessuto urbano. Ogni Paese cerca la propria formula: chi con divieti, chi con soluzioni tecnologiche, chi con nuove regole stringenti.