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Allarme “batterio mangiacarne”: cosa sapere e come proteggersi

Bagnanti al mare (Canva) Newsecologia.it

Infezione rara ma grave, favorita dal caldo e dalle acque salmastre: ecco come prevenire il rischio del temuto “batterio mangiacarne”.

Con l’arrivo dell’estate, torna a circolare il nome di un ospite indesiderato delle acque marine calde: il cosiddetto “batterio mangiacarne”. In alcune parti del mondo ha già provocato casi fatali.

In Italia è raro, ma non del tutto assente, e il clima sempre più caldo potrebbe favorirne la diffusione.

Una minaccia che si presenta soprattutto in mare, ma che può arrivare anche a tavola, se non si presta la giusta attenzione.  Conoscere il problema e prevenire i rischi è il primo passo per proteggersi.

Ecco di cosa si tratta e quali sono i sintomi e le possibili conseguenze.

Batterio mangiacarne, si nasconde nell’acqua: come evitarlo

Il “batterio mangiacarne”, nome popolare per il Vibrio vulnificus, è un microrganismo che può provocare infezioni cutanee particolarmente aggressive. Si sviluppa in ambienti marini caldi e salmastri, trovando le condizioni ideali durante i mesi più caldi dell’anno. Non si tratta di un pericolo diffuso in Italia, ma i cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature delle acque stanno attirando l’attenzione degli esperti.

Questo batterio diventa pericoloso quando entra in contatto con ferite o abrasioni, oppure se viene ingerito attraverso alimenti contaminati, in particolare molluschi crudi o poco cotti. Le conseguenze, nei casi più gravi, possono essere serie: da infezioni locali difficili da trattare fino a complicazioni sistemiche potenzialmente letali. Tuttavia, non è motivo di panico: bastano precauzioni mirate per ridurre al minimo il rischio.

Batterio mangia carne (Canva) Newsecologia.it

Come si manifesta e quali precauzioni adottare per non essere colpiti

Il Vibrio vulnificus non si trasmette da persona a persona, ma attraverso due vie principali: contatto diretto di una ferita con acqua contaminata oppure consumo di frutti di mare crudi o poco cotti. Il periodo di maggiore attività va da maggio a ottobre, quando la temperatura dell’acqua favorisce la sua proliferazione. I sintomi possono comparire in poche ore: arrossamento, gonfiore, dolore intenso e, nei casi più gravi, formazione di vesciche con possibile necrosi. Se l’infezione raggiunge il sangue, il decorso può essere molto rapido, richiedendo intervento medico immediato.

Per ridurre i rischi è consigliabile evitare di entrare in mare o in acque stagnanti con ferite aperte, proteggere eventuali tagli con bende impermeabili e cuocere sempre accuratamente i molluschi. Riconoscere precocemente i sintomi e rivolgersi subito a un medico è fondamentale per intervenire tempestivamente. Il “batterio mangiacarne” è raro ma pericoloso, favorito dal caldo e dalle acque salmastre. Si trasmette tramite ferite o molluschi crudi. Prevenzione e attenzione ai sintomi sono la chiave per proteggersi.

Published by
Barbara Guarini