Rifugi climatici: sopravvivere al caldo estremo è un diritto, non un lusso | Cosa sono e dove si trovano

Clima (pexels.com) - newsecologia.it
Clima (pexels.com) – newsecologia.it

Anche quest’anno ci sono ondate di calore con temperature folli: sono stati istituiti rifugi climatici, ecco come funzionano.

Il clima ha senza dubbio subito dei cambiamenti nel corso del tempo.

Nel nostro Paese è chiaro che le temperature sono state già dall’inizio dell’estate, piuttosto alte, oltre le medie stagionali.

Ci sono state ondate di calore che hanno messo in serio pericolo la popolazione, specie i più fragili.

Sono stati registrati, ad esempio, dei malori sulle spiagge causati dalle temperature altissime. Per questi motivi sono nati i cosiddetti rifugi climatici: scopriamo di che si tratta.

Temperature infernali, in città si ‘respira’ solo nei rifugi

Sembra un titolo da scenario apocalittico, invece è solamente la realtà che stiamo vivendo. Le massime nel nostro Paese hanno superato i 35 gradi celsius per diversi giorni consecutivi e in molte città. Le zone più rischiose per la cittadinanza sono quelle urbane, dove sono stati istituiti i rifugi climatici. Viste le temperature alte già nel mese di giugno, è stato osservato che le città sono tra i luoghi più esposti agli effetti del riscaldamento e anche i più adatti, quindi, a trovare soluzioni efficaci.

Quella dei rifugi climatici è un’ottima idea, in quanto non prevede spese né costruzione di nuove infrastrutture. La sola iniziativa da portare avanti riguarda una consapevolezza in merito alla loro esistenza e mappatura in città. Si tratta, infatti, di spazi pubblici che consentono a chi voglia ripararsi dal caldo estremo di sostarvi senza alcun tipo di pagamento né condizioni da rispettare. Un esempio virtuoso in questo senso è la città di Bologna, che, risultata tra i centri urbani più caldi, ha attivato ben 15 rifugi climatici.

Temperatura (pexels.com) - newsecologia.it
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Rifugi climatici, cosa sono nel concreto: l’iniziativa bolognese

L’esempio della città di Bologna, riportato anche da lifegate, è perfetto per comprendere cosa siano i rifugi climatici. A Bologna sono stati designati come tali edifici come le biblioteche comunali di Salaborsa e dell’Archiginnasio, i giardini Margherita, il museo di arte moderna MAMbo e spazi analoghi. Si tratta di spazi pubblici che sono spesso anche luoghi simbolo della città che si trasformano anche in luoghi di protezione.

Uno studio spagnolo condotto a Madrid ha dimostrato che nei quartiere con redditi bassi è registrato un maggiore impatto del caldo sulla salute. L’installazione di un condizionatore, ovviamente, può fare la differenza, così come elementi tipo la mancanza di verde pubblico. Quello dei rifugi climatici è un buon metodo per ottimizzare e reinventare in parte spazi già esistenti che accolgono chiunque e che non alimentino il gap socioeconomico nella popolazione.