Come riciclare pannelli fotovoltaici in modo sostenibile | Cambia tutto e devi saperlo, puoi salvare l’ambiente

C’è una domanda scomoda dietro ogni impianto solare: che fine fanno i pannelli a fine vita? Ecco come riciclarli e salvare l’ambiente
Producono energia pulita, ma non sono eterni: anche i pannelli solari, un giorno, smettono di funzionare.
L’industria fotovoltaica corre veloce, ma l’ombra della sostenibilità non può più restare indietro.
Ciò che oggi consideriamo “verde” potrebbe rivelarsi un problema se non impariamo a gestirlo fino in fondo.
E il tempo per trovare una soluzione non è infinito: i primi segnali sono già arrivati.
Il paradosso solare: energia pulita, rifiuti difficili
Negli ultimi dieci anni, l’energia solare ha conquistato il mondo con una rapidità impressionante. Dal 2010 al 2021, la capacità fotovoltaica globale è aumentata di oltre il 2.000 per cento. In Italia, la crescita è stata più contenuta ma comunque significativa: +550 per cento nello stesso periodo.
Impianti ovunque: sui tetti delle case, nei campi agricoli, nei parcheggi, perfino nei deserti. E con loro, la promessa di un futuro più sostenibile. Ma ogni impianto ha una vita media di 20-30 anni. E ora, molti dei pannelli installati all’inizio della corsa stanno raggiungendo la fine del loro ciclo. Che fare, dunque, di tutto questo materiale? La risposta non è semplice. Il fotovoltaico è ecologico quando produce energia, ma la sua dismissione apre interrogativi cruciali. Un paradosso: ciò che nasce per salvare il pianeta rischia, se gestito male, di inquinarlo.

Dentro il riciclo dei pannelli solari: cosa si salva davvero
I pannelli fotovoltaici, per fortuna, non sono rifiuti qualunque. Sono composti per il 70% da vetro, poi plastica, alluminio, silicio e rame. Materiali preziosi che, se trattati correttamente, possono essere recuperati quasi del tutto. Tre sono le vie principali: meccanica, termica e chimica. La prima prevede lo smontaggio manuale e la frantumazione dei materiali. La seconda utilizza alte temperature (450-500°C) per separare le celle dal vetro, distruggendo la plastica. La terza, infine, sfrutta soluzioni acide per isolare i metalli e recuperare il silicio.
Un esempio virtuoso è quello di Sogliano Ambiente Spa, che a Forlì-Cesena è riuscita a sviluppare un processo meccanico capace di recuperare oltre il 90% del peso dei pannelli. Il vetro ricavato è stato persino riconosciuto come “end of waste”, quindi riutilizzabile — anche se non ancora per nuovi pannelli. La buona notizia? Ogni pannello produce, nella sua vita, molta più energia di quella necessaria alla sua produzione. Ma per completare il cerchio, è indispensabile investire ora nel miglioramento del riciclo. Solo così il solare potrà davvero diventare sinonimo di futuro sostenibile.