Cambiamento climatico: i limiti planetari che non dobbiamo superare | Sono nove e sono tutti importanti

Limiti planetari da non superare per salvare il Pianeta
Piantina tra le mani, la cura della natura è fondamentale per il Pianeta (canva) Newsecologia.it

La scienza ha identificato nove limiti planetari che non dobbiamo superare per garantire la sopravvivenza dell’umanità e dell’ambiente

Il nostro Pianeta è regolato da un delicato equilibrio che coinvolge l’atmosfera, le acque, gli ecosistemi e la vita degli esseri viventi. Tuttavia, da decenni stiamo assistendo a cambiamenti climatici preoccupanti, causati principalmente dalle attività umane.

Nel 2009, un gruppo di scienziati, guidato dal professor Johan Rockström, ha definito i “limiti planetari”, confini oltre i quali si rischiano disastri irreversibili. Oggi, sei di questi nove limiti sono già stati superati, e la necessità di cambiare i nostri modelli di sviluppo e consumo è più urgente che mai.

Cosa sono i limiti planetari

I limiti planetari (planetary boundaries) rappresentano dei parametri scientificamente quantificati che indicano il punto oltre il quale le attività umane possono compromettere la stabilità del Pianeta. Questi limiti tengono conto di fattori come il cambiamento climatico, la biodiversità, il ciclo dell’azoto e del fosforo, e l’inquinamento chimico. Superare tali confini significa mettere a rischio l’equilibrio naturale della Terra, con conseguenze imprevedibili per la sopravvivenza dell’essere umano e di tutte le specie viventi.

Tra i nove limiti identificati nel 2009 dal team di Johan Rockström, sei sono già stati oltrepassati. L’interdipendenza di questi processi naturali rende difficile quantificare come il superamento di un limite possa influire sugli altri, ma una cosa è certa: la situazione è grave e richiede azioni immediate.

Limiti planetari, come salvare il Pianeta
Pianeta terra tra le mani, limiti planetari (Canva) Newsecologia.it

Quali sono i limiti da rispettare

Ecco quali sono e da cosa sono provocati:

Cambiamento climatico: Superamento dei livelli sicuri di emissioni di gas serra (14,25 miliardi di tonnellate di CO₂ raccomandate).

Perdita di biodiversità: Estinzione delle specie a un tasso dieci volte superiore al limite sicuro (inferiore a 10 estinzioni per milione di specie).

Ciclo dell’azoto e del fosforo: Uso eccessivo di questi nutrienti nei fertilizzanti e nelle industrie, con un limite di 142,3 milioni di tonnellate superato da 205,7 milioni.

Inquinamento da sostanze chimiche: Uso incontrollato di pesticidi, metalli pesanti e altre sostanze chimiche, senza un limite esatto quantificato.

Modifica del sistema agrario: Sovrasfruttamento del suolo, con una presenza umana non sostenibile oltre 8,3 miliardi di ettari di aree verdi.

Utilizzo delle acque dolci: Abuso delle risorse idriche, con un limite massimo di 6.154 chilometri cubi di acqua dolce estratta all’anno.

Acidificazione degli oceani: Aumento dell’acidità degli oceani dovuto a sostanze come ammoniaca e anidride carbonica, con effetti negativi sugli ecosistemi marini.

Riduzione dello strato di ozono: Lo strato di ozono si sta riprendendo grazie agli interventi internazionali, ma rimane un limite importante.

Aerosol atmosferici: Presenza di sostanze chimiche e polveri nell’atmosfera, che influenzano il clima e la salute umana, animale e vegetale, senza un limite numerico preciso.

Questi limiti rappresentano una minaccia esistenziale per il nostro Pianeta. Rimanere entro questi confini è essenziale per garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire.