Pizza, fatica nella digestione: ecco da cosa dipende

La pizza, un piacere irrinunciabile
La pizza, un piacere irrinunciabile-newsecologia.it

La pizza è un piacere a cui non si può rinunciare, purtroppo a volte risulta indigesta, vediamo quali potrebbero essere le ragioni.

La pizza è un vero e proprio piacere a cui non si può rinunciare. Un primato quello dell’Italia per questo piatto ricco della tradizione e per la quale siamo riconosciuti e apprezzati a livello mondiale. La pizza è un vero e proprio tripudio di sapori, a partire proprio dalla più semplice e la più iconica, la pizza margherita, condita con i simboli del nostro patrimonio enogastronomico, pomodori, mozzarella e basilico.

Ormai ce n’è per tutti i gusti, dalle più leggere, a quelle vegetariane, quelle più elaborate e golose, gourmet e dolci, e perfino l’impasto e il metodo di cottura può essere a scelta del cliente, ne esistono realizzate con farine integrali, di grani antichi e particolari, al carbone, impastate con il lievito madre, l’importante è sceglierla sempre di qualità.

Pizza indigesta, alcune cause

Peccato che però qualche volta capita che la pizza risulti indigesta, anzi per qualcuno è più frequente e spesso si tende a rinunciare a questo piacere per paura di stare male.Gonfiore, indigestione, pesantezza, nottate passate in bianco. Una delle cause può essere il tipo di farina utilizzato nell’impasto.

A volte si tratta di farine troppo ricche in proteine o glutine, amido resistenti o con l’aggiunta di additivi e stabilizzanti, addirittura polisaccaridi come glucano o isolmaltasi. Questo tipo di farine sono usate perché spesso più facilmente conservabili e lavorabili dagli addetti in cucina, ma non di certo digeribili per il consumatore.

Fondamentali i tempi di lievitazione e maturazione dell'impasto
Fondamentali i tempi di lievitazione e maturazione dell’impasto -newsecologia.it

Fondamentali le farine utilizzate e i tempi di maturazione dell’impasto

Durante la cottura al alte temperature avviene la cosiddetta “reazione di Maillard”, in sostanza si formano delle proteine glicate dall’unione del glucosio con l’aminoacido delle proteine della farina. Inoltre nella pizza è presente l’amido resistente, infatti questo non viene digerito dagli enzimi intestinali del tratto tenue e transitano nel colon, dove colonie di batteri se ne cibano, fino a quando quegli amidi della farina non diventano zuccheri semplici, gli effetti sul corpo sono la produzione di gas o meteorismo, disturbi intestinali e la comparsa della sete.

Il lievito in sé per sé contrariamente a quanto si immagina non è causa di indigestione, perché in cottura si annulla. Forse una ragione delle difficoltà digestive è da ricercare più che altro nei tempi di lievitazione (aumento dell’impasto grazie all’azione del lievito) e maturazione (fase in cui gli enzimi amilasi e proteasi della farina, attivati dall’acqua, scompongono amidi e glutine) dell’impasto non adeguati o ridotti.  La lievitazione di solito avviene in tempi rapidi, mentre la maturazione, dipendente da più fattori, come farina e temperatura, necessita più tempo. Altre cause della cattiva digestione della pizza potrebbero derivare anche dai tempi di cottura e da alcuni ingredienti con cui la pizza è stata farcita.