Se ti trovi in questa particolare situazione puoi chiedere la proroga dello smart working: ecco l’ultima decisione del governo.
Fin dall’inizio della pandemia abbiamo sentito parlare di smart working o lavoro agile. Si tratta della possibilità di svolgere le proprie mansioni da casa qualora il proprio lavoro lo permettesse. In particolare, nel caso della pubblica amministrazione sono diversi i ruoli che lo concedono.
Quando però l’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19 è rientrata a tutti gli effetti, è stato necessario riportare tutti i dipendenti in ufficio. In quel frangente, il Governo ha deciso di far lavorare da casa solo determinate categorie di lavoratori.
Ad oggi però la platea potrebbe essere di nuovo estesa grazie al Milleproroghe e ad un emendamento firmato da Antonio Nicita del Partito Democratico.
A partire dal mese di gennaio del 2023, quasi tutti i lavoratori hanno dovuto dire addio alla possibilità di lavorare in smart working e tornare in ufficio. Sebbene sulle prime, il governo avesse previsto l’eventualità di lasciare a casa sia i lavoratori considerati fragili che i genitori di figli under 14, alla fine è stato stabilito che solo i primi avrebbero potuto continuare a sfruttare l’opzione per il lavoro agile. Dunque tutti i papà e le mamme avrebbero dovuto ricominciare a lavorare con le modalità pre-Covid previste dal proprio lavoro.
Al momento dunque solo i lavoratori per cui andare ufficio rappresenterebbe un grave rischio per la propria salute (e compatibilmente con la propria mansione) possono sfruttare lo smart working, grazie ad un decreto che ha prorogato quest’opzione fino al 31 marzo. Una situazione che però sembra essere destinata a cambiare a breve. Come riferisce SkyTg24, in queste ore è stata presentata una proposta di emendamento da parte di Antonio Nicita del PD in cui si chiede di estendere il lavoro agile ad un’altra categoria di dipendenti.
Se l’emendamento sarà inserito nella versione definitiva del Milleproroghe, lo smart working sarà prorogato per diversi mesi, ovvero fino al 30 giugno. Allo stesso tempo però questa possibilità di lavorare a casa potrebbe essere estesa di nuovo ai genitori di figli under 14 che lavorano nel settore privato.
Si ritornerebbe dunque alla situazione che ha caratterizzato gli ultimissimi mesi dell’anno scorso e che era stata inizialmente prevista dall’attuale esecutivo, salvo poi decidere di lasciare quest’opzione solo per i lavoratori considerati fragili.