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Crisi Economica | Fare la spesa è sempre più difficile: scegli bene cosa mettere nel carrello

La crisi economica permane. Un mezzo per contrastarla è cercare il più possibile di razionalizzare la spesa. Cosa mettere dunque nel carrello, così da non farsi mancare nulla e, al tempo stesso, poter risparmiare così da far fronte alla crisi?

Sarebbe opportuno fare una cernita ed assumere consapevolezza su quali prodotti siano saliti maggiormente di prezzo a causa dell’inflazione nel corso dell’ultimo anno. E’ normale che, in un contesto caratterizzato da inflazione e incertezza economica, cambi anche il paniere tipo delle famiglie.

Come regolarsi per fare meglio la spesa in un contesto d’inflazione? – newsecologia.it

Nel 2022, la spesa media per ogni famiglia in Italia si è innalzata di un importo pari a 513 euro. A tal proposito è subentrato un apposito report dell’Unione Nazionale dei Consumatori.

Il report e gli aumenti registrati

Purtroppo l’inflazione non ha risparmiato pane, pasta, cereali, quindi anche farina e riso. Solamente per questi beni sono stati spesi 100 euro in più rispetto all’anno precedente. L’inflazione media complessiva si è rivelata del 10.9%, per questa tipologia di beni.

Abbastanza alto anche il tasso inflattivo riscontrato per le verdure: 11,8%, con una spesa di 92 euro aggiuntiva (in media) a famiglia. Aumentata anche la carne, con un rialzo del 7,2% medio sul prezzo e una spesa aggiuntiva media necessaria pari a 87 euro. A proposito della carne, il pollame ha riscontrato l’aumento più significativo, del 13,4%, e una spesa in aggiunta di 31 euro.

Degno di nota anche l’aumento del pesce, del 7,7% e una spesa di 40 euro in più rispetto a prima. Certo, per la classifica si può tenere conto dell’importo maggiorato, ma altresì della percentuale. E quest’ultima che andrà presa anch’essa in considerazione poiché rivela l’incidenza attuale rispetto alle precedenti abitudini di una famiglia.

Si presti attenzione nel valutare le occasioni, poiché anche il prezzo di ortaggi e verdure risulta aumentato – newsecologia.it

A tal proposito, si presti una particolare attenzione agli oli alimentari diversi da quello d’oliva. La percentuale raggiunta è vertiginosa, pari al 51,6% di rialzo nel 2022 rispetto al 2021. In base a dati come questi, e per quanto rilevato da NilsenIQ, le famiglie puntano di più sui marchi del distributore, che recano cioè il marchio del supermercato.

Specialmente per beni acquistati regolarmente come caffè, sughi pronti, prodotti per la colazione, si calcola che circa un consumatore su tre faccia affidamento a tali marchi. Vi è poi anche la caccia, molte volte, alle occasioni di beni alimentari o per la casa da reperire online. Ma qui si presti bene attenzione e si faccia affidamento solamente su e-commerce conosciuti e affidabili.

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Michele De Luca