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Pensioni 2023, assegni più alti per molti: ecco perché

Aumento pensioni – Fonte AdobeStock

Da settimane in molti si interrogano sulle pensioni e sugli aumenti previsti per il prossimo anno, ecco cosa accadrà.

Ci saranno in effetti assegni più alti per moltissimi cittadini, cerchiamo di capire esattamente per chi e soprattutto perché.

Il tema pensioni è sempre stato uno dei più delicati, soprattutto negli ultimi tempi – dal momento che da un lato si attende una nuova riforma che superi la legge Fornero, mentre dall’altra l’aumento del costo della vita richiedere una revisione degli assegni per aiutare molti cittadini ad arrivare a fine mese.

Mentre il governo guidato da Giorgia Meloni cerca di definire i dettagli di quanto inserito nella Manovra 2023, arriva un’importante novità che riguarda le pensioni per il prossimo biennio; sembra infatti che gli assegni saranno più alti per alcuni. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Pensioni 2023, sono previsti degli aumenti ma non per tutti

Il governo guidato da Giorgia Meloni ha ancora pochi giorni per definire i dettagli della Manovra economica per il prossimo anno e i punti da vedere sono ancora molti. Tra i temi più caldi c’è ovviamente quello che riguarda le pensioni, che hanno bisogno di ritocchi su tutto il sistema – ovvero un innalzamento degli assegni ma anche una riforma che possa sostituire la tanto odiata legge Fornero.

Aumento pensioni – Fonte AdobeStock

Per quanto riguarda quest’ultima, sono previsti delle sostanziali modifiche e già sono state confermate sia l’Opzione donna che l’APE sociale (ovvero l’anticipo pensionistico) ed è stata introdotta anche Quota 103. Anche sugli assegni, però, sono previsti importanti novità, dal momento che non solo è stato previsto un adeguamento pari al 7,3% ma anche una revisione degli assegni di coloro che andranno in pensione nel biennio 2023-24.

Sostanzialmente la decisione è dovuta alle modifiche apportate al montante contributivo, che si presenta come decisamente più favorevole rispetto agli ultimi due anni. Sostanzialmente, quindi – anche a parità di contributi versati – le pensioni di chi lascerà il lavoro nei prossimi mesi saranno più alte e questo perché sono stati rivisti i coefficienti di trasformazione contributiva.

Mentre negli ultimi anni, considerando che la vita media si è notevolmente allungata, sono stati aggiornati al ribasso, per il prossimo biennio le aspettative di vita si sono purtroppo ridotte (anche a causa del Covid) e per questo è stato determinato un aumento dei valori su cui basare il calcolo pensionistico.

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Claudia Anania